Predizioni bugiarde
Alcuni dicevano che l’invasione in Ucraina sarebbe avvenuta oggi, altri domani, ma le due versioni confermano la permanenza di una guerra mediatica che non deve giungere a uno scontro militare.
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Alcuni dicevano che l’invasione in Ucraina sarebbe avvenuta oggi, altri domani, ma le due versioni confermano la permanenza di una guerra mediatica che non deve giungere a uno scontro militare.
«Gli Stati più poveri stanno perdendo completamente l’accesso agli alimenti essenziali, dato che il loro acquisto da parte dei paesi sviluppati provoca forti aumenti dei prezzi.
Quando nacque il 14 dicembre del 2004, l’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) concepita da Fidel e Chávez, si realizzava un progetto fondato nel pensiero di questi due grandi uomini e anche nei principi che la Rivoluzione cubana aveva già posto in pratica.
Il rapporto sui Diritti Umani in Venezuela è stato respinto per la sua parzialità e la sua poca obiettività.
«È un altissimo onore. Siamo coscienti dell’enorme patrimonio storico forgiato in 58 anni dal G-77 più Cina, e dei grandi impegni che affrontiamo».
Una comunicazione del Capo del Comando Sud ha l’irrispettosa e vergognosa pretesa addizionale di coincidere con il 98º Anniversario della battaglia di Carabobo, una delle azioni principali per l’indipendenza venezuelana.
Un paquistano detenuto da quasi vent’anni nel centro di torture dell’illegale base navale di Guantánamo, ritorna al suo paese senza sapere di cosa lo accusavano.
Un gruppo di deputati del Parlamento Europeo, riuniti dall’8 giugno nella sede di questa entità, nella città francese di Strasburgo, ha creato ancora una volta uno show mediatico.
La ONU ha condannato gli attacchi più recenti della Russia contro le posizioni ucrainiane, e le ha definite «una scalata inaccettabile».
La presidente della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, ha chiesto in una conferenza stampa la destituzione del presidente Donald Trump, invocando il 25º Emendamento della Costituzione per aver incitato alla violenza nella protesta nel Capitolio