•Donald Trump ha preso possesso lunedì 20 come presidente degli USA , divenendo così il secondo in questa nazione che occuperà l’incarico durante due mandati non consecutivi.
Nel suo discorso inaugurale, carico delle note pose e delle frasi abituali del político repubblicano, il mandatario ha assicurato: «L’ascesa degli USA non è terminato. 
Saremo l’invidia di tutte le nazioni e non permetteremo che si approfittino di noi».
Circondato dall’euforia dei suoi fans e dalla posizione di pietra dei democratici presenti alla cerimonia, ha annunciato che dichiarerà l’emergenza nazionale alla frontiera del Messico, che cambierà ilnome del Golfo del Messico in Golfo d’America e «recupererà» il Canale di Panama. 
La nuova amministrazione denuncerà i cartelli del narcotraffico come organizzazioni terroriste straniere, e si atterrà alla Legge dei Nemici Stranieri, del 1798, per combattere le bande e le reti criminali.
Nell’ambito economico, il Presidente ha assicurato che farà terminare «l’inflazione redord» che danneggia ilpaese, situazione che ha attribuito  «all’eccesso di spese» e a politiche energetiche erronee.
In quanto al commercio estero, ha detto che lavora alla creazione del Servizio delle Imposte Estere, per incassare imposte e altri gravami. 
Come ci si poteva aspettare, conoscendo la proiezione del politico repubblcano, la nuova amministrazione ha annunciato l’intenzione degli Stati Uniti di ritirarsi per la seconda volta dall’Accordo di Parigi sul Clima. 
Hanno assistito alla cerimonia i due leaders dell’amministrazione democratica uscente, Joe Biden e Kamala Harris, accompagnati dagli ex presidenti Barack Obama, George W. Bush, Bill Clinton, e dalla ex segretaria di Stato, Hillary Clinton.
Tra  le personalità politiche latino americane che hanno assistito alla nominac’erano i presidenti dell’Argentina, Javier Milei; dell’Ecuador, Daniel Noboa; 
del Paraguay, Santiago Peña e del El Salvador, Nayib Bukele.
Inoltre erano presenti  il vice presidente cinese, Han Zheng; la prima ministra italiana, Giorgia Meloni e anche l’ex primo ministro della Polonia, Mateusz Morawiecki.
Non sono mancati i dirigenti dei giganti tecnologici come Mark Zuckerberg, di Meta; Jeff Bezos, di Amazon e Elon Musk, di Tesla e SpaceX tra gli altri.
Inizia così la nuova stagione  della saga Trump che, come parte della sua variata «grigliata», promette una politica economica protezionista,
deportazioni di massa e aumento delle tensioni bilaterali con alcuni paesi latino americani.•





