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La violenza costa vite innocenti. Bambine davanti al monumento improvvisato, dopo la sparatoria a Nasville, il 28 marzo del 2023. Photo: AFP

Mentre le bombe sioniste assassinano indiscriminatamente donne, anziani e bambini palestinesi a Gaza, i demoni della barbarie fanno le loro nel territorio statunitense.
Non si tratta degli esseri maligni di qualche mitologia in astratto.
È il risultato della cultura dello scarto umano, essenza del capitalismo che, come disse Ernesto Guevara, trasforma gli esseri umani in fiere assetate di sangue.
Da un lato, un’ideologia razzista, armata e protetta da interessi egemonici, uccide e spoglia un popolo, dall’altro la violenza mondiale in scenari di morte.
In questo 2023 gli USA hanno registrato il secondo numero più alto  di massacri di massa in un anno.
Il più recente è avvenuto il 25 ottobre, di notte, a  Lewiston, nel Maine, quando un soggetto ha aperto il fuoco in un campo di bocce e un ristorante, assassinando 18 persone, ha riferito il Los Angeles Time.
L’anno è cominciato con il massacro di Enoch, in Utah, il 4 gennaio, quando un uomo ha sparato, uccidendoli, ai suoi cinque figli, sua suocera, sua moglie, e poi si è suicidato.
Tre giorni dopo a High Point, in Carolina del Nord, un individuo ha ucciso, sparando, sua moglie e i suoi tre figli.
La saga terribile di gennaio è continuata con l’omicidio, il 21, de 11 anziani in un ballo per l’Anno Nuovo Lunare, a Monterey Park, in California, e è terminata con alcuni altri morti nel cammino, quando a Luttrell, in Tennessee, il 29, un assassino, che ha affermato d’avere «il diavolo nella sua testa», ha ucciso quattro bambini tra 5 e 15 anni.
La nazione del nord, in accordo con la base di dati di The Associated Press e il quotidiano USA Today, registra sino ad ora, almeno, 190 persone morte nel 2023.
Il massacro avvenuto a las Vegas Strip, nel 2017, apre il ranking storico degli USA.  Lì, un totale di 58 persone persero la vita e 546 furono ferite;  segue  Orlando, in Florida, nel 2016, con 49, e in terza posizione, Virginia Tech, nel 2007, con 32 persone assassinate.
Le ragioni posono sembrare differenti, ma nascono dalla stessa cultura nella quale l’essere umano non vale niente.
Ieri è stato il popolo ebreo la vittima della barbarie nazista, poi sono stati i vietnamiti bombardati con armi chimiche, con bombe a grappolo, napalm e fosforo bianco, le stesse che hanno annichilito i civili in Iraq e simili a quelle utilizzate contro Gaza in questi giorni.
La violenza costa vite innocenti, molte volte gli «eroi» delle guerre imperiali, malati e dimenticati mettono in pratica la «destrezza» appresa contro le loro famiglie e i loro vicini; altre volte i figli dell’ira, alimentati nell’odio, non necessitano ordini, né ragioni per sparare.