Per misurare gli effetti del blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba, è imprescindibile considerare il gravissimo danno umano provocato da questa politica, indirizzata a intaccare la coscienza del cubano, frustrare il suo paradigma di sviluppo e indurlo allo scontento.
Questo danno umano non si può quantificare, ma è reale e significativo. Quello che si può misurare – e che aumenta con ogni nuova restrizione – sono i danni accumulati a prezzi correnti dallo stabilimento di questa politica genocida al gennaio del 2022, che toccano i
154 217,3 milioni di dollari.
Considerando il comportamento del dollaro di fronte a valore dell’oro nel mercato internazionale, il blocco ha provocato perdite per più di un bilione 391 111 milioni di dollari.
Il membro del Burò Politico del Partito Comunista e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ha presentato di recente al corpo diplomatico e alla stampa la realzione «Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba».
Il documento, che comprende il periodo tra agosto del 2021 e febbraio del 2022, si presenterà per la trentesima volta nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tra il 2 e il 3 novembre prossimi.
Rodríguez Parrilla ha assicurato che solo dell’agosto del 2021 a febbraio del 2022, la politica del blocco ha originato perdite nell’ordine dei 3 806,5 milioni di dollari, cifra superiore del 49% a quella riportata nel periodo precedente (gennaio- luglio 2021).
«Questo è un ammontare record in appena sette mesi, ed è il riflesso dell’impatto indurito del blocco », ha precisato ed ha denunciato come questo assedio vulnera i settori economici e sociali più sensibili della vita nazionale e danneggia i cubani dentro e fuori dal paese.
Nonostante questa politica unilaterale e aggressiva che vuole distruggere il progetto sociale cubano, l’Isola grande delle Antille non si ferma e si rinnova tutto il tempo.
COM’È STATO EVIDENZIATO L’INDURIMENTO DEL BLOCCO DURANTE L’AMMINISTRAZIONE DI JOE BIDEN?
Anche se sono state annunciate varie disposizioni relazionate alla ripresa in forma lenta e limitata delle documentazioni per i visti, queste regole non si riferiscono agli aspetti più dannosi del blocco e non annullano le misure più aggressive adottate dal governo del suo predecessore, Donald Trump.
Il Governo degli USA mantiene Cuba nella lista degli stati patrocinatori del terrorismo e questo ha rinforzato la dissuasione e intimidazione del blocco come le difficoltà del paese per inserirsi nel commercio internazionale e realizzare operazioni finanziarie.
Il Governo degli USA ha scatenato una perniciosa campagna mediatica e della comunicazione per tentare di destabilizzare l’Isola. Ha fatto appello ai sentimenti di un’audience intenzionalmente selezionata, situando i nostri bambini, giovani e artisti al centro di questo bombardamento mediatico.
Nell’attuale amministrazione sono stati promossi leaders artificiali, sono stati fabbricati pretesti per il fallito saggio di un intervento umanitario, è stata fomentata l’emigrazione irregolare ed è stata esibita una narrativa d’inganni per mostrare la falsa immagine di un governo in crisi, repressivo e instabile, incapace di rispondere alle domande della sua popolazione.
Per queste attività, il governo di Biden ha destinato circa 20 milioni di dollari annuali.
Non è stata modificata la proibizione del commercio bilaterale regolare, nè l’importazione da paesi terzi di beni che contengano più del 10% di componenti statunitensi.
Continuano vigenti le liste delle entità cubane limitate e degli alloggi proibiti come le azioni per impedire il trasferimento di combustibile.
Si mantiene la proibizione dell’uso del dollaro statunitense nelle transazioni internazionali di Cuba, così come impossibilità d’utilizzare il sistema finanziario statunitense per realizzarle, quando l’origine e la destinazione dei trasferimenti sono un’entità cubana e di un terzo paese.
Il presidente Biden ha firmato un memorandum indirizzato ai segretari di Stato e del Tesoro in virtù dei quali è stata estesa per un anno l’applicazione delle misure economiche contro Cuba nella cornice legale della Legge del Commercio con il Nemico del 1917.
La continuità della piena applicazione della Legge Helms-Burton includendo l’autorizzazione per far sì che si possano presentare denunce nei tribunali statunitensi ricorrendo al suo Titolo III, ha ampliato maggiormente lo schema intorpidendo le relazioni economiche commerciali e finanziarie di Cuba con terzi paesi. Alla fine di luglio del 2022 erano in corso 37 processi nelle corti statunitensi in virtù di questa legge.
Appare evidente l’indurimento del blocco sulle esportazioni cubane, principalmente nel settore turístìco, nella spietata persecuzione alle operazioni bancario-finanziarie del paese, nei costi per riubicazione geografica del commercio, nei danni alla produzione e ai servizi che si prestano alla popolazione e negli ostacoli per accedere alle tecnologie più moderne.
Si mantengono l’attacco a tutte le fonti d’ingresso e d’entrata di divise nel paese, le intimidazioni a terzi e il rafforzamento delle pressioni a governi, istituzioni bancarie e imprenditori di tutto il mondo, con l’intenzione d’isolare Cuba e provocare il tracollo dell’economia.
È sempre in vigore la proibizione per i cittadini statunitensi di viaggiare a Cuba.
È possibile farlo solo mediante licenze stabilite nella cornice delle regole del blocco, con numerose restrizioni. Le misure non autorizzano i viaggi educativi individuali «popolo a popolo», importante limite che obbliga a viaggiare in gruppo e con l’auspicio, la supervisione e la responsabilità legale di un’organizzazione statunitense.
In materia di rimesse, si mantiene l’impossibilità di realizzare queste operazioni con i canali formali e istituzionali, mentre si proibisce alle entità che si occupano delle documentazioni negli USA di realizzare transazioni con le imprese cubane, comprese nella lista delle entità limitate.
È sempre attivo l’impegno di generare carenze materiali, altre carenze,seminare l’insoddisfazione e la delusione e provocare danni al popolo cubano, oltre a ostacolare le possibilità di un progresso economico, nello scenario delle gravi crisi globali.
Recentemente, il paese ha vissuto momenti d’angustia e tensione per l’incendio nella Base dei Supertanqueros a Matanzas, che ha provocato dolorose perdite.
Mentre decine di nazioni, amici e cubani residenti all’estero hanno mostrato la sua solidarietà con Cuba, il blocco ha continuato a ostacolare l’arrivo degli aiuti internazionali per l’Isola. (GM- Granma Int.)