OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Cile. Alcuni hanno segnalato che la sconfitta ha risposto alle fake news diffuse dalla destra sul processo costituente. Photo: EFE

Il risultato delle urne di domenica 4 in Cile è stato analizzato dalle ottiche più diverse, ma tra tutte c’è una lettura indiscutibile: il rifiuto della proposta di una nuova Costituzione  espresso dal 62% dei cileni , che permetterà che la Carta Magna elaborata nell’epoca della dittatura di Pinochet resti vigente.
Citando questo cognome è inevitabile ricordare quello che avvenne l’11 settembre del 1973, quando le Forze Armate  con l’appoggio del Governo degli Stati Uniti, realizarono un colpo militare contro il presidente costituzionale d’allora, il socialista Salvador Allende.
La dittatura golpista, presieduta da Augusto Pinochet, una volta instaurata nel potere intraprese una vera caccia contro tute le persone che formavano parte o simpatizzavano con la sinistra cilena.
Immediatamente trascorsero oscure e tenebrose giornate nelle quali furono assassinate migliaia di persone,  scomparvero cadaveri, furono sequestrati neonati, figli di donne che militavano in qualsiasi gruppo di sinistra.
Un impegno che Pinochet non dimenticò di realizzare con i suoi seguaci del colpo militare, fu creare meccanismi legali o apparentemente legali,  dettare decreti e elaborare una Costituzione per far  durare quel sistema.
Quella Carta Magna è quella che domenica 4 è stato impossibile abolire perchè 7 768 020 votanti cileni, quasi il 62 % con diritto al voto ha optato per il rifiuto di una nuova versione concepita con petizione popolare e che doveva rimpiazzare quella dell’epoca di Pinochet.
Il presidente Gabriel Boric, conoscendo il risultato, ha detto che: «Il popolo non era soddisfatto con la proposta di Costituzione e ha deciso di respingerla in maniera chiara.
Questa decisione dei cileni esige dalle nostre istituzioni e da attori politici che considereremo con un maggior impegno, con più dialogo, rispetto e affetto, sino ad arrivare ad una proposta che sia espressione di tutti».
Dai settori della destra, il presidente del partito Unión Demócrata Independiente, Javier Macaya, ha segnalato il risultato come «il trionfo del senso comune», nella cerimonia di festeggiamento  del Rifiuto.
Dal comando dell’Approvo, alcuni hanno segnalato che il risultato  ha risposto a /fake news/ (notizie false) diffuse dalla destra sul processo  costituente.
La deputata del Partito Comunista, Carmen Hertz, ha affermato : «Non avevamo voci sufficienti per contrastare le menzogne. Questo è un passo indietro non per la sinistra, ma per la società cilena». (GM- Granma Int.)