
Mentre il popolo colombiano si è lanciato per le strade per protestare contro la riforma tributaria dettata dal presidente Iván Duque, che «colpisce i settori più vulnerabili di fronte agli effetti economici e sanitari provocati dalla pandemia della COVID-19», il mandatario ha ordinato la militarizzazione del paese e si sommano già venti morti, vittime della repressione della polizia.
Nella città di Cali si sono riportati morti, decine di feriti e detenuti.
Un comunicato stampa di Hispantv, ha informato che Iván Duque affronta una popolarità in rosso con meno del 33 % d’accettazione.
Il «tutore» di Duque ed ex presidente colombiano, Álvaro Uribe, ha difeso quello che ha chiamato «l’uso della forza» da parte della Polizia e dell’Esercito.
In un messaggio indirizzato ai dirigenti di Twitter, Uribe ha espresso la sua contrarietà per la decisione di questa rete sociale d’eliminare il suo Tuit nel quale suggeriva l’uso delle armi da parte delle forza pubblica contro i manifestanti.
L’ex governante ha definito le attuali proteste contro la riforma tributaria voluta dal Governo di Iván Duque come « azioni criminali del terrorismo vandalico».
(GM- Granma Int.)





