
Quasi 220.000 morti per la pandemia e i disturbi razziali che nell’anno hanno provocato incendi, saccheggi e scontri tra manifestanti repressi e i poliziotti, hanno caratterizzato la vita degli statunitensi sino al giorno preciso della votazione del loro prossimo presidente, senza un pronostico su cosa succederà nella nazione dopo questo martedì.
Sino a domenica 1º novembre circa 93 milioni di persone hanno esercitato il loro diritto al voto in anticipo, tra coloro che lo han fatto di persona o per posta elettronica e quest rappresenta circa il 68% dei 136 milioni di votanti contati nei suffragi del 2016.
La pubblicazione The Hill, ha indicato una rotta che potrebbe offrire un margine di vantaggio a Donald Trump: afferrarsi al voto della Florida e della Pennsylvania, due Stati decisivi nei quali sino a ieri i sondaggi segnalavano Joe Biden con un margine molto stretto a suo favore.
Gli statunitensi stanno esercitando il loro diritto al voto in una nazione con quasi nove milioni di contagiati con la COVID-19, che ha provocato sino al momento, 228 185 morti, sostiene l’Organizzazione Mondiale della
Salute (OMS).
L’organizzazione Center for Responsive Politics, incaricata di contabilizzare le donazioni e le spese politiche ha segnalato venerdì scorso che in questo contesto della pandemia, l’attuale campagna elettorale degli USA è stata la più costosa della sua storia, toccando il livello record di 14 000 milioni di dollari.
Il nuovo ammontare, equivalente a una quinta parte di tutto il bilancio del Dipartimento d’Educazione degli USA , supera con abbondanza i 6 600 milioni di dollari spesi nella campagna elettorale del 2016, nella quale si affrontarono il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton.
In questo paese i candidati senza denaro non possono fare una campagna elettorale; nessun aspirante alla presidenza può finanziare la totalità delle spese, nemmeno i milionari.
Il denaro lo mettono le imprese che in cambio una volta eletto, il loro candidato eserciti il potere in funzione degli interessi di coloro che lo hanno finanziato, invece di rappresentare i suoi elettori ( GM – Granma Int.)





