
Due notizie hanno come data di pubblicazione il 3 luglio. La prima l’ho presa dalla catena di televisione russa RT e l’altra con elementi dell’agenzia spagnola EFE.  
Una è degli Stati Uniti e l’altra del Brasile e tutte e due hanno a che vedere con la pandemia della COVID- 19.  Il comune denominatore è incredibile, ma è reale. 
Come immaginarci questo? 
Negli Stati Uniti gli studenti organizzano «Feste COVID», con persone contagiate e il primo che si contagia vince il premio che consiste nel mettere denaro in un vaso sino a che qualcuno resta contagiato e vince tutto quello che è stato raccolto. 
Il contagio, m’immagino che si conosce con la prova del «grato», del quale non si dice niente rispetto al fatto che forse con il denaro potrà pagare l’assistenza in qualche ospedale  per curarsi.
La ABC News, ha informato che vari studenti della città di Tuscaloosa (in Alabama) risultati positivi alla COVD- 19 hanno partecipato a queste feste. E cita la sindaco della città, Sonya McKinstry, che ha assicurato che queste feste si realizzano nella sua città e in molti altri luoghi.  
BRASILE: «APRIRE, CHE MUOIA CHI GLI TOCCA»
Un’altra notizia insolita, ma reale. Il sindaco di Itabuna, un municipio dello stato di Bahia, a est del Brasile, che ha la capacità ospedaliera per i pazienti con la COVID – 19 completamente  collassata, ha annunciato che aprirà il commercio il 9 luglio eche «muoia chi gli tocca».
L’affermazione appare in un video diffuso nelle reti sociali, che è diventato tendenza in Twitter.
«Ho ordinato di pubblicare il decreto l’8 luglio, perché il 9 muoia chi gli tocca», segnala il sindaco Fernando Gomes.
A Itabuna, una regione con 200.000 abitanti, che conta solo con 30 letti per l’assistenza ai pazienti con la COVD-19, sono già 2715 casi confermati e 69 i morti per la malattia. 
Il Brasile, con 63.174 morti e  1, 539.081 casi confermati del coronavirus, è  il secondo paese del mondo con più contagiati, dietro solamente agli Stati Uniti.
Si tratta di due nazioni nelle quali i rispettivi  mandatari continuano a mostrate la loro incapacità e irresponsabilità per sviluppare una politica coerente nel controllo della pandemia.
Il brasiliano Jair Bolsonaro è ossessionato con lo statunitense Donald Trump, e per questo mostra il suo orgoglio di somigliargli, anche in momenti tanto critici per il mondo e soprattutto per gli abitanti dei loro due paesi. ( GM – Granma Int.)





