
Lontani dagli ospedali e con infrastrutture sanitarie molto scarse, i popoli orginali del Brasile soffrono l’attacco del nuovo coronavirus.
L’atteggiamento passivo del Governo di Jair Bolsonaro nella lotta alla pandemia lo stanno pagando i più deboli; l’Articolazione dei Popoli Indigeni del Brasile, (APIB), riferisce che sono morte più di 240 persone e ci sono almeno 2500 contagiati in questa popolazione.
La APIB chiama l’attenzione per la sottovalutazione della quantità di casi riportati, perchè è determinata dalla mancanza d’assistenza sanitaria in molte comunità, e dalla mancanza dei test per la COVID-19.
Angela Amanakwa, membro della Coordinatrice delle Organizzazioni Indigene dell’Amazzonia Brasiliana (COIAB), ha dichiarato in un’intervista a Russia Today che i professionisti della Salute affrontano un’enorme precarietà in tutto il paese, soprattutto in Amazzonia e che molti villaggi non hanno nemmeno l’assistenza di uno staff sanitario, e questo rende molto difficile un reale controllo dei malati.
Mentre queste organizzazioni fanno i più grandi sforzi per aiutare i popoli originali con la consegna d’alimenti, prodotti di base per l’igiene, elementi di protezione e materiale sanitario, il Governo informa in modo insufficiente sui casi dei nativi morti e contagiati della COVID – 19 nel paese.
Ai limiti del servizio di Salute Pubblica brasiliano va aggiunto che gli abitanti delle città sulle rive del fiume delle Amazzoni lo usano come principale via di trasporto e questo provoca un alto numero di contagi: di fatto del totale dei morti per il sars-cov-2, l’88 % si registra negli Stati bagnati dalle sue acque.
Di fronte alla minaccia dell’infezione, la maggioranza delle comunità hanno bloccato le entrate e le uscite dalle loro terre, salvo che per questioni di prima necessità, tra le quali il rifornimento di alimenti.
la realtà è molti popoli non riescono ad auto rifornirsi e sono già tre mesi i isolamento e in molti casi si è perduta la sovranità alimentare o si soffre per il disboscamento illegale o l’invasione clandestina.
Angela Amanakwa ha detto a Russia Today che, come misura autonoma, le comunità di separano in nuclei familiari, come quando vanno a cacciare in famiglie per passare il tempo fuori e poi tornano.
Il coronavirus si sta espandendo con rapidità anche tra i popoli indigeni dei paesi confinnati.
Nel totale dell’Amazzonia, che include anche Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Guayana Franceea, Perù e Suriname, si registrano già più di 7.000 casi di contagi e circa 700 morti. (GM – Granma Int.)





