
La presidente della Camera Bassa degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, ha reclamato il ritiro dal Capitolio di undici statue di confederati che si opponevano alla fine della schiavitù in un momento d’intenso dibattito dopo la morte di un cittadino negro, provocata da un poliziotto.
«I monumenti agli uomini che difendevano la crudeltà e la barbarie per un fine puramente razzista, sono un grottesco affronto agli ideali statunitensi di democrazia e libertà», ha scritto la leader della maggioranza democratica in una lettera indirizzata alla commissione dei due partiti.
La Pelosi ha affermato che queste statue vanno ritirate perchè costituiscono un omaggio all’odio e non al patrimonio del paese.
Alcune delle rappresentazioni dei leaders che promossero una fallita secessione del sud degli Stati Uniti si trovano in punti importanti del Capitolio, come la Galleria delle Statue.
Via col vento
La morte di George Floyd il 25 maggio ha attizzato un dibattito profondo negli Stati Uniti a proposito della disuguaglianza che soffre la popolazione negra e i simboli della confederazione estinta dopo la guerra civile nel 1865, che sono dentro a questo dibattito.
Il presidente repubblicano Donald Trump si oppone a che le basi militari che onorano gli eroi confederati siano ribattezzate nel momento in cui Stati come la Virginia hanno promesso di ritirare una statua del leader della Confederazione dopo che questo e altri monumenti del paese sono stati assaliti e danneggiati.
Il mondo della cultura e dello sport denunciano i reclami antirazzisti contro i simboli del sud associati al passato schiavista.
Il classico di Hollywood «Via col vento», che presenta la guerra di secessione dalla prospettiva di una famiglia di schiavisti, è stato ritirato dalla piattaforma HBO Max y ser. (Fonte: DW/GM – Granma Int.)





