
«Liberate il Minnesota!», «Liberate il Michigan!», «Liberate la Virginia!».
Questi insoliti tuits, lanciati venerdì 17 dalla rete digitale non sono stati scritti dai membri dei gruppi d’estrema destra, molti armati, che manifestavano per le strade di queste e di altre città degli USA, contro l’isolamento sociale indicato per combattere l’estensione della COVID-19 nel paese più colpito dalla pandemia.
Sno stati scritti dallo stesso presidente Donald Trump.
Il sostegno così espresso del mandatario ai gruppi di supremazia banchi e contrari al governo non si è limitato a questi richiami, ha anche convocato a proteggere il diritto costituzionale a portare armi, diritto che secondo Trump è “sotto assedio”,
In Oklahoma, cita la CNN, un presidente statale della campagna di Trump del 2016 ha dichiarato in forma egoista: «Non siamo Nuova York. I suoi problemi non sono i nostri problemi».
La macchina mediatica, i bots, le pagine e i racconti nelle reti digitali delle celebrità d’estrema destra hanno propagato una quantità di notizie false, di xenofobia e teorie di cospirazione sul virus.
Donald Trump ha attivamente riposto in Twitter con Tuits, condividendo informazioni false sulla COVID -19 ,burlandosi nel suo stile peculiare dei politici, degli scienziati e delle personalità della Salute del suo paese e del mondo.
Al di là della sua strategia elettorale di presentarsi come un oppositore dello stablishment di fronte alla base, la posizione dell’inquilino della Casa Bianca è estremamente pericolosa in una società in cui lo scontento cresce di fronte al crollo del sogno americano e la pretesa predestinazione egemonica mondiale, sostenuta da potenze emergenti, e già non tanto emergenti, come Russia e Cina che sostengono posizioni multilaterali di cooperazione internazionale e solidarietà contrarie all’unilateralismo Made in USA.
A cosa conduce tutto questo? Osserviamo con attenzione : potremmo trovarci di fronte al processo di costruzione di un “senso comune” dell’estrema destra
statunitense. ( GM – Granma Int.)





