OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Con tante cose buone che ci sono da fare in questo mondo, con tanta fame che va eliminata, tante malattie da curare e tanta pace da costruire per vivere come esseri umani, gli Stati Uniti sono diventati una vera fabbrica di ultimatum con i governi e i paesi che non sono affini alla loro politica.
L’interessante di tutto questo è che da Washington qualsiasi funzionario dello staff di Donald Trump, lo stesso il Presidente e il suo vice Mike Pence; il segretario di Stato, Mike Pompeo; l’assessore alla Sicurezza Nazionale, John Bolton; o Mauricio Claver-Carone, incaricato per l’America Latina dell’attuale amministrazione, si permette di dare ultimatum all’Iran, o alla Repubblica Popolare Democratica della Corea, o alla Siria o al Venezuela, com’è avvenuto 16 luglio.  
L’ultimatum contro il Venezuela mi pare il più vergognoso e la condotta del Governo di Washington manca di etica.
Gli Stati Uniti hanno comunicato al presidente venezolano, Nicolás Maduro che ha un «breve periodo» per lasciare il potere con «garanzie» se non vuole affronatre la giustizia inetrnazionale e nuove sanzioni , ha rivelato l’incaricato dell’America Latina nella Casa Bianca, Mauricio Claver-Carone, si legge in diversi dispacci di stampa.
All’amministrazione Trump, con il fallimento nel suo mezzo anno d’appoggio totale all’impostore  Juan Guaidó, sorge ora la peregrina idea de un nuovo ultimatum.
«Maduro ha due opzioni: accettare le garanzie che gli offrono per lasciare il comando o affrontare la giustizia internazionale e statunitense. Se ammetterà la prima alternativa, negozieranno quando, come e dove avverrà la sua partenza», ha assicurato l’arrogante funzionario di Trump.
Parallelamente, una sessione speciale dell’Assemblea Nazionale (esclusa per oltraggio) ha approvato la proposta di Juan Guaidó di re-incorporare il paese al Trattato Interamericano d’Assistenza Reciproca (TIAR), un meccanismo che coinvolge gli eserciti dei paesi membri della OSA in una possibile azione armata contro il Venezuela.
In questo contesto, con la dignità come bandiera, il Governo Bolivariano guidato dal presidente legittimo Nicolás Maduro, e dalla Forza Armata Nazionale Bolivariana, ha iniziato il 24 esercizi militari in aria, mare e terra, che si realizzano in 23 Stati del Venezuela , ha informato EFE, e nei quali si realizzano pratiche destinate ad elevare la preparazione delle componenti militari per realizzare le operazioni attraverso dimostrazioni, con vari esercizi di comunicazioni e operazioni di comando e controllo.
Ugualmente si eseguiranno manovre relazionate alla guerra composta, con l’utilizzo di mezzi di difesa aerospaziali integrali, esercizi vari in coperta, operazioni contro sottomarini, aeronavali e anfibie.
Questa e nessun’altra può essere la degna risposta di un paese sovrano e di un governo legittimo, per il quale l’amministrazione Trump s’impegna a fabbricare ultimatum in vece di collaborare per far sì che l’attuale dialogo governo- opposizione conduca alla soluzione pacifica che i popolo venezuelano e la comunità internazionale reclamano. ( GM – Granma Int.)