OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Il Comitato della Camera dei Rappresentanti degli USA pianifica d’investigare Trump per possibile ostruzione della giustizia e abuso di potere. Photo: Internet

Vari politici statunitensi hanno chiesto di nuovo, al Congresso della nazione di dare inizio a un processo di impeachment contro il presidente Donald Trump. Il candidato presidenziale democrata e senatore per lo stato di Nuova Jersey, Cory Booker, ha scritto nel suo account di Twitter che il processo contro il mandatario è un «obbligo legale e morale della Camera»

Mentre si ravviva la polemica, il presidente si presenta davanti alle telecamere dei grandi media e dice infastidito: «Questo è un caso chiuso».

La polemica attorno al rapporto del pubblico ministero speciale degli USA, Robert Mueller, dell’aprile scorso, ha raggiunto un punto decisivo di fronte alla negazione della Casa Bianca rispetto le citazioni di vari comitati per ottenere certi documenti e le testimonianze di vecchi e attuali funzionari dell’ amministrazione che potrebbero offrire nuovi dati per l’investigazione.

Per l’intellettuale Noam Chomsky, si tratta di una nuova manovra di distrazione. Mentre seguiamo gli scandali e gli «errori» dell’amministrazione Trump, l’ala più conservatrice del potere statunitense diventa più forte.

Lo show di Donald Trump contro Nancy Pelosi sta diventando uno spettacolo di primo piano nei media. Pochi giorni fa il mandatario ha definito la donna di più alto rango nella storia politica statunitense “una matta” ed ha chiesto se era abbastanza intelligente per poter leggere un progetto di legge.

Lei a sua volta ha chiesto se il suo rifiuto di un accordo d’infrastruttura si può attribuire a una mancanza di fiducia nelle sue parti personali, ed ha speculato se la sua ossessione con un muro di frontiera estremamente lungo, è «come qualcosa che riguarda per lui la virilità, come se qualche volta lo potesse associare con la sua virilità».

Nella sua apparente guerra contro i media di comunicazione, Donald Trump ha anche insultato una del presentatrici di Morning Joe della NBC, affermando che «ha un coefficiente intellettuale molto basso» e che «stava sanguinando per una pessima chirurgia facciale».

I suoi collaboratori più vicini non restano dietro al presidente, come in un teatro di burattini, e una e un’altra si sommano le marionette sia Pompeo, Bolton, Pence o qualsiasi altro dei convocati allo show, come conviene ai promotori del caos, scelti non per caso tra il peggio della politica nordamericana.

L’ assessore alla Sicurezza Nazionale statunitense, John Bolton, è stato «vittima» delle burle nelle reti sociali quando, molto serio, dopo aver lanciato le sue abituali minacce contro Cuba, Nicaragua e Venezuela, ha detto:

«Sto parlando sul serio». Un internauta gli ha replicato: «E prima no?», e un altro gli ha raccomandato che «per favore, quando parla chiarisca sempre quando lo fa sul serio e quando no».

Lo spettacolo continua, uno scandalo dopo l’altro, un tuit polemico dopo l’altro, disaccordi dei membri del gabinetto e tra questi e il presidente, dispetti di Trump, «liti» a camera aperta con i grandi media, minacce di guerra, leggi assurde, affermazioni senza un minimo di credibilità: un “reality show” su misura dei veri interessi dell’ Impero.( GM – Granma Int.)