
«Non ci sono truppe cubane in Venezuela. Non ci sono truppe della sicurezza di Cuba in Venezuela. Cuba non partecipa con truppe, né soldati, alle operazioni militari in Venezuela. Queste calunnie costituiscono un’offesa contro il popolo di Cuba, contro il Governo di Cuba, contro il popolo del Venezuela e contro la comunità internazionale, gli Stati sovrani e anche contro il popolo statunitense che merita di conoscere la verità».
La vice direttrice della Direzione degli Stati Uniti della Cancelleria cubana lo ha ratificato così in una dichiarazione alla stampa il 1º maggio.
Tablada ha ribadito che nelle ultime settimane il Governo dell’Isola più grande delle Antille ha denunciato una sequela di accuse falsità e calunnie sulla natura della relazione di cooperazione tra Cuba e il Venezuela a carico di «un bugiardo patologico, l’ex ambasciatore John Bolton, che ha una lunga carriera alle spalle di conflitti con la verità », ed oggi è l’assessore alla Sicurezza Nazionale del Governo degli USA.
Poi ha ricordato che Bolton ha mentito sull’esistenza dei armi chimiche in Iraq e di armi biologiche in Cuba nel 2002, menzogne che gli costarono la non designazione del posto d’ambasciatore nelle Nazioni Unite, perchè in un’udienza del senato del suo paese il suo stesso partito votò contro di lui.
«Dovrebbe essere proibito a una simile figura l’esercizio di un incarico pubblico di così alto livello», ha valutato.
La diplomatica cubana ha sostenuto che l’alta spirale delle accuse degli ultimi giorni pretende di nascondere il fallimento della sostenuta politica d’aggressione del Governo degli USA contro il Venezuela e la frustrazione, dopo il secondo tentativo di Colpo di Stato organizzato contro il governo legittimo di Nicolás Maduro.
«Il suo obiettivo è nascondere l’appoggio reale che esiste in Venezuela al Governo e alla Rivoluzione Bolivariana e la mancanza d’appoggio agli autoproclamati o presunti governanti scelti dagli USA.».
Per Johana Tablada, si tenta di trovare il pretesto più conveniente per imporre e giustificare le nuove misure d’aggressione contro il popolo di Cuba, dicendo che abbiamo 20.000 soldati in Venezuela e che stiamo intervenendo nei loro temi interni, «una cosa falsa e che persino il governo degli USA sa che non è verità».
La diplomatica ha segnalato che in questo stesso gruppo di ostilità il presidente degli USA ha minacciato l’Isola della proclamazione di un «blocco totale» se non ritirava le truppe dal Venezuela. «Non si può ritirare dal Venezuela quello che non esiste. Questa è una dichiarazione irrispettosa che copre una natura crudele per la portata che potrebbero avere queste misure contro il nostro popolo.
Johana Tablada ha precisato che gli annunci di questi giorni sembrano dimenticare che durante 60 anni il popolo di Cuba ha sofferto il sistema delle sanzioni unilaterali e del misure coercitive più ampio,più complesso e assurdo della storia e che «Bolton da del matto quando dice che il mondo intero appoggia queste sanzioni».
«Questa decisione sarà presa dal nostro paese, dal nostro popolo e dal nostro Governo come sempre: la denunceremo, ma resisteremo. Il popolo di Cuba resisterà e vincerà», ha concluso. ( GM – Granma Int.)





