OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Le misure recentemente annunciate sono state approvate dal Burò Politico del partito nel pomeriggio di venerdì 20 marzo, in una riunione guidata dal Primo Segretario del Partito, il Generale d’ Esercito Raúl Castro Ruz. Photo: Abel Rojas

«Desideriamo informare il popolo che le misure recentemente adottate sono state approvate dal Burò Politico del Partito nel pomeriggio di venerdì, in una riunione presieduta dal primo segretario del Partito, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz», ha affermato Miguel Díaz-Canel Bermúdez, Presidente della Repubblica, riassumendo la Mesa Redonda dedicata a informare e argomentare tutto quello che il Governo cubano applicherà assieme al popolo per rinforzare lo scontro alla Covid-19 nel territorio nazionale.
«Nei giorni scorsi ho condiviso un’idea nel mio account di Twitter che oggi reitero: la paura non evita il contagio. La serenità, la disciplina e la collaborazione, valori che ogni cubano ha incorporati, sì che evitano la propagazione del virus.
«La vittoria verrà se eseguiamo con serietà la missione di proteggerci tra di noi e apportare protezione al popolo e questa vittoria sarà precisante superare le sfide di questa epidemia.
Il presidente cubano ha detto anche che come paese non abbiamo antidoti per affrontare questa situazione, ma che abbiamo un popolo educato, informato, responsabile, solidale e disciplinato,
«Abbiamo a nostro favore un sistema di salute pubblica per tutti, una comunità scientifica dedicata e un sistema di difesa civile efficace, un Partito e un Governo, che pongono i cubani al centro della loro attenzione ed abbiamo anche l’esercito del popolo, e con queste forze abbiamo l’addestramento di più di 60 anni di una lunga carriera di resistenza alle dure guerre di ogni tipo che hanno imposto».
Poi ha sostenuto che anche nelle crudeli circostanze di questa epidemia, gli storici avversari del popolo cubano sostengono e applicano la loro politica ostile contro l’Isola.
«Tutto questo  non ci rende  invulnerabili,ma spiega la serenità e l’organizzazione con la quale lo Stato cubano sta affrontando l nuova  Sfida con il suo popolo. Forza Cuba, che vivremo e vinceremo!»

PRESERVARE LA SALUTE IN UN PAESE COME CUBA DOMANDA, PRIMA DI TUTTO, VOLONTÂ POLITICA E QUESTA ESISTE

Il presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha iniziato il suo intervento nello spazio radio televisivo  Mesa Redonda, riferendosi alla situazione globale che costituisce «una sfide inedita marcata da una pandemia
che non è stato possibile contenere».
Ha segnalato che ci sono migliaia di contagi e migliaia di morti, c’è panico, si chiudono paesi e città intere, affonda l’attività economica, si cancellano i concerti. «È una situazione di crisi sanitaria, economica e lavorativa», ha detto, ed ha aggiunto che tra tante cattive notizie ne giungono altre positive, come la ricerca di un vaccino e il ringraziamento al personale sanitario che quotidianamente pone la propria vita in pericolo, per salvare quella degli altri.
La stessa  situazione globale,  ha segnalato il mandatario, sta dando «segnali e allerte che abbiamo studiato, su cui  si basano le proposte e le azioni che andremo a implementare ».
I pazienti asintomatici hanno un’alta incidenza nei contagi, ha detto, perchè possono diffondere la malattia senza essere incontrati. «Molti si chiedono perchè non si scoprono i malati con il Covid – 19 nell’aeroporto, ed è precisamente per questa causa. In accordo con le statistiche mondiali,ha precisato, due su tre contagi sono per persone che non presentavano sintomi.
«Il numero reale dei contagi è maggiore di quello che dicono le cifre ufficiali, perchè molte persone non sono coscienti d’avere il virus e lo trasmettono senza saperlo», ha segnalato il capo di Stato cubano.
Poi ha spiegato che secondo gli studi il numero di casi scoperti è tra sei e dieci volte minore dei numeri reali.
La situazione globale ch invia un’altra allerta: «il repentino aumento dei pazienti  gravi che necessitano assistenza intensiva, che pone in un breve tempo, un carico molto intenso sui sistemi  di salute, e provoca il suo collasso».

«IL NOSTRO PIANO PARTE DALLE  ESPERIENZE DI CUBA E DALLE SUE CONDIZIONI »

Nel  caso di Cuba, è stata pianificata una sola opzione: «affrontare l’epidemia dalle nostre forze e attendere le nostre debolezze», ha puntualizzato Díaz-Canel.
Poi ha informato che è stata fatta un’analisi nel Burò Político e anche nel Consiglio dei Ministri. Inoltre è stato realizzato un percorso, con riunioni territoriali,  in cui è stato coinvolto tutto il primo livello di direzione e da quel momento ci sono riunioni quotidiane sulla situazione mondiale e del paese, nelle quali si valuta l’implementazione delle misure.
Il mandatario ha assicurato che sono state considerate le esperienze dei primi paesi colpiti dalla pandemia e di quelli che presentano una situazione più critica, così come i protocolli internazionali.
«Il nostro piano parte dalle esperienze di Cuba e dalle sua condizioni. E su questa base è stato formato un sistema d’azioni che ha la priorità di difendere la vita umana».
Il Presidente ha spiegato che a Cuba si è lavorato a tappe e in corrispondenza a queste si è agito segnalando le fasi o le tappe di tutto questo sforzo:
Pre epidemica o fase uno: È quella in cui si trova il paese in questo momento. In questa si notificano casi confermati di viaggiatori provenienti  da paesi colpiti o casi provocati da vincoli o contatti con questi viaggiatori.
«Le misure che applicheremo sono di altre tappe che saranno rese più agili per lavorare con una migliore efficienza e anticipare fatti che possono essere più complessi», ha sostenuto il Capo di Stato.
Trasmissione autoctona limitata: Si confermano casi nei quali non sono stati stabiliti vincoli diretti von viaggiatori provenienti da aree colpite. Quasi sempre è limitata a piccoli conglomerati o a una località del paese, o un’istituzione o centro in particolare.
Epidemica: È la più complessa. Si scoprono casi senza vincoli con viaggiatori, s’incrementano i casi in differenti località del territorio nazionale e si presentano picchi nella curva della pandemia.
 «Iniziamo la fase uno, per la qual è stato preparato tutto il sistema di scontro e immediatamente è iniziato il controllo per scoprire la malattia. I 21 casi che ci sono nel paese, nella maniera in cui sono stati incontrati, ha dimostrato che il sistema ha funzionato», ha  detto  Díaz-Canel.
In accordo con il mandatario, le nuove misure annunciate puntano all’incremento della severità nel controllo, per evitare e attenuare la trasmissione nell’Isola e preservare la popolazione.
«Non si scartano altre azioni più severe nelle prossime ore, o giorni, in dipendenza dell’evoluzione dell’epidemia nel mondo e in Cuba». (GM – Granma Int.)