
«Altre proibizioni. No all’esportazione della mano d’opera sfruttatrice».
Lo stesso discorso, le stesse azioni, le stesse giustificazioni. Niente cambia nella sceneggiatura del segretario del Dipartimento di Stato degli USA,
Marco Rubio, che vuole, come meta, asfissiare il Governo e il popolo cubani.
Il suo recente annuncio –in X– dimostra tutto: continua «l’ampliamento della politica di restrizione dei visti» a «funzionari del governo cubano
e di terzi paesi complici, così come a persone responsabili del programma d’esportazione della mano d’opera sfruttatrice», ha detto riferendosi alla collaborazione medica nel mondo.
Il termine è gia abusato, e anche la frase, nel suo ripetuto fogliaccio.
La nuova misura vociferata da Rubio rinforza solo la guerra economica degli USA contro l’Isola grande delle Antille –«con il proposito deliberato di distruggere l’economia e deprimere il livello di vita della popolazione cubana con fini di destabilizzazione, ingerenza e dominio»–,
sviluppata dal 2020 dalla nazione a nord.
Lo ha denunciato così la vice direttrice generale della Direzione Generale degli Stati Uniti del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba (Minrex), Johana Tablada.
Inoltre ha spiegato - in X- a proposito della conferenza stampa nell’Ambasciata di Cuba negli USA – che l’amministrazione statunitense
«non ha alcuna ragione che giustifichi tanto abuso» e utiliza menzogne come la «criminalizzazione volgare della legittima collaborazione medica», così come l’accusa dell’esistenza di basi cinesi in territorio cubano e anche di ogni tipo invenzione che aiuta a presentare Cuba come la minaccia che non è».
La diplomatica ha ricordato che mentre il Segretario di Stato realizza licenziamenti e tagli di bilanci per salvare vite, «rapidamente» ha assicurato lo spreco di fondi per i «suoi corrotti favoriti che amministrano»
migliaia di dollari in «fallimentari e costose operazioni d’ingerenza e discredito per il cambio al regime.
«Questa narrativa falsa favorisce pochi poderosi che lucrano con l’assenza di vincoli nei nostri paesi. Desiderano giustificare nuove e dure misure coercitive contro il paese che non ha una sola azione contro gli Stati Uniti, ha segnalato la rete sociale.
È il popolo di Cuba che soffre per l’impatto del blocco e le misure medioevali, ha denunciato la diplomatica cubana.
Inoltre ha ricordato che tra le misure più dure ci sono la persecuzione illegale e la penalizzazione del turismo, una delle voci più importanti dell’economia del paese. Ugualmente con le importazioni di combustibile, di transfer, investimenti e rimesse a Cuba, la
sospensione della collaborazione bilaterale, il maltrattamento dei viaggiatori e le intimidazioni a terzi paesi.
«Il Governo degli Stati Uniti non ha rispettato il suo impegno con Papa Francisco, ha cancellato in poche ore le misure per alleviare, come l’esclusione dalla detta lista terrorista e ha rinforzato l’assedio, anche se Cuba sì che ha mantenuto i suoi impegni e continua a fare, come con gli accordi d’emigrazione, ha segnalato la funzionaria del Minrex.
Tablada ha reiterato che l’Isola continua a promuovere la pace e i vincoli tra il popolo statunitense e i cubani che risiedono lì, e ha incitato a mettere più attenzione all’Agenda Personale del Segretario di Stato, che «vuole solo dinamitare le reazioni, scalare aggressioni ingiuste e spingere i nostri paesi in scenari di confronto non desiderati».
La politica della Casa Bianca «transita per la fiction e deve atterrare nella realtà». Con 22 accordi bilaterali che abbiamo, dovremmo star parlando di cooperazione nella stagione ciclonica, della lotta contro il traffico di droga, come evitare l’emigrazione irregolare, prevenire epidemie e molto di più.
Ma cosa può sapere d’umanità e solidarietà, o d’apportare per il bene della comunità globale chi con la sua politica estera promuove guerre, fame e distruzione? ( GM/ Granma Int.)