OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Il Papa Francisco, Sommo Pontefice della chiesa Cattolica e Capo dello Stato di Città del Vaticano, realizza una visita di cortesía al lesder storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro Ruz. Photo: Alex Castro

Il mondo è in lutto.  È morto Papa Francisco. Con lui, termina uno dei periodi più significativi della millenaria storia della Chiesa Cattolica.
I fedeli lo hanno visto con un soffio di speranza in Piazza San Pietro la domenica di Pasqua, ma la sua salute lo aveva obbligato nelle ultime settimane a delegare molte delle sue responsabilità,  senza però abbandonare  cause che aveva trasformato nella sua bandiera di lotta, come le ingiustizie sioniste contro il popolo palestinese,  la sua difesa della protezione dell’ambiente e la sua vocazione  irrevocabile a favore dei più necessitati .

Papa Francisco conversa con il presidente cubano Raúl Castro durante il suo scalo a L’Avana per incontrare il Patriarca Kirill, nel 2016. Photo: Estudios Revolución

Negli  88 anni della sua fruttifera e dedicata  esistenza, l’unico Sommo Pontefice, latino americano e gesuita, ha vissuto il suo Papato dall’austerità di chi si è sempre considerato un pastore devoto.
Questa vocazione sarà riflessa anche nelle sue onoranze funebri, possibilmente le più austere che ha visto il cattolicesimo.
 Anche se i procedimenti della cerimonia funeraria e l’elezione del  nuovo Papa sono quasi uguali, Francisco ha introdotto cambi per far sì che i riti funerari si centrino nell’espressione della fede della Chiesa nel corpo resuscitato di Cristo, come ha spiegato a Russia Today
l’arcivescovo Diego Ravelli, maestro delle cerimonie apostoliche.
Il dialogo inter-religioso  è al centro della sua gestione, perchè «ha aperto  la Chiesa al mondo esterno in una maniera che nessuno dei suoi predecessori aveva fatto prima», ha scritto Matthew Schmalz, professore di studi religiosi del College of the Holy Cross, degli USA.

Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez è stato ricevuto in udienza privata dal Papa Francisco. Photo: Estudios Revolución

Ha conversato con il principale leader religioso sciita in Iraq, l’ Ayatollà Ali Al Sistani; ha scambiato con rappresentanti dell’Islam e del Giudaismo, ha realizzato un avvicinamento storico con la Chiesa  Ortodossa Orientale e ha lavorato con anglicani, luterani e metodisti.
È stata la sua posizione inclusiva mai vissuta prima dal Vaticano, quella che lo ha stabilito come il Padre che ha aperto tutte le sue porte, sino a quel momento strettamente conservatrici della Chiesa.
Con Francisco le donne sono giunte alla Santa Sede, con la nomina di una monaca italiana, la sorella Raffaella Petrini, come presidente della Cittpa del Vaticano; con l’inclusione di 70 di loro, nell’organismo che seleziona i vescovi.
Il Papato di Francisco marca un prima e un dopo.

«Io voglio molto bene al popolo cubano. Cuba è un simbolo», ha detto Papa Francisco. Photo: Ricardo López Hevia

Oggi suonano le campane per l’uomo umile, il difensore delle cause giuste,  il Principe rivoluzionario della Chiesa Cattolica; per chi abbandonò la terra degli uomini in una modesta abitazione della Casa degli Ospiti  di Santa Marta, e ha chiesto il suo eterno riposo non nella cripta tradizionale e splendida della Basilica di San Pietro, ma nella Chiesa di Santa Maria Maggiore di Roma, per stare vicino alla sua immagine favorita della Vergine.

 

*            LEGATO*

  * Papa 266º

  * Primo Papa latinoamericano

  * Primo Papa gesuita

  * Umiltà

  * Giustizia sociale

  * Vicinanza ai più necessitati.

  * Inclusione

  * Empatia

  * Semplicità

  * Compassione

  * Responsabilità sociale

  * Speranza comdivisa e coraggio

  * Guida spirituale e umana. •