
Di fronte alle difficoltà per incontrare lavoratori disposti ad occupare posti mal pagati e con condizioni di lavoro precarie, il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, e la legislatura statale, propongono una soluzione polemica: flessibilizzare le leggi sul lavoro infantile.
Il progetto posto a dibattito permetterebbe a ragazzini di solo 14 anni di lavorare in turni notturni.
Attualmente, la legislazione statale proibisce che i minori lavorino prima delle 6:30 o dopo de 23.00 DeSantis ha espresso apertamente il suo appoggio alla politica anti migratoria sostenuta dal presidente Donald Trump, nonostante gli avvisi degli economisti sul rischio di una maggior inflazione e mancanza di mano d’opera.
Rapporti d’organizzazioni come la Camera di Commercio hanno avvisato che già nel 2024, gli Stati Uniti stavano affrontando una crisi di mancanza di mano d’opera e hanno segnalato la Florida come uno degli stati più danneggiati con solo 53 lavoratori disponibili per ogni cent posti vacanti.
Questa scarsità si osservava in settori come la costruzione, l’agricoltura e altri posti di lavoro occupati tradizionalmente da emigranti.
Va tenuto presente che nel 2023 si promulgò una legge in questo Stato che obbliga i datori di lavoro a verificare lo status migratorio dei suoi lavoratori attraverso la base dei dati federali E-Verify. La mancanza d’obbedienza a questa legge costa multe di mille dollari al giorno.
La nuova legislazione elimina a sua volta le restrizioni d’orario per gli adolescenti di 14 e 15 anni che studiano in casa e sopprimerebbe le pause per i pasto obbligatori per giovani di 16 e 17 anni.
Le Statistiche del Dipartimento del Lavoro degli USA rivelano che le violazioni delle leggi sul lavoro infantile in Florida si sono triplicate negli ultimi anni.
Si tratta di un chiaro passo indietro, considerando che appena 35 anni fa la Convenzione dei Diritti del Bambino riconosceva l’infanzia come soggetto di diritti e doveri.
Unicef basa il suo lavoro nella Convenzione sui Diritti del Bambino, il trattato internazionale più ratificato della storia.
Il Diritto 32: No al lavoro infantile, stabilisce che i bambini e le bambine hanno diritto ad essere protetti contro lo sfruttamento economico di un’altra persona.
Inoltre ci sono norme internazionali promosse dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT).
L’Accordo numero 138 stabilisce che l’età minima d’ammissione al lavoro non dev’essere inferiore all’età in cui termina la scolarizzazione obbligatoria.
La maggioranza dei paesi firmatari hanno fissato l’età minima per lavorare a 15 anni.
Quest’accordo è stato ratificato da 175 paesi, ma gli Stati Uniti non s’incontrano tra questi. (GM/Granma Int.)





