OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Prensa Latina

Washington-. Il Governo di Donald Trump ha annunciato la revoca dello status legale temporaneo per circa 530 mila cubani, haitiani, nicaraguensi e venezuelano, una misura che si farà effettiva a partire dal 24 aprile.
Con questa decisione, l’attuale amministrazione della Casa Bianca da per terminato il detto  “parole umanitario” concesso durante il mandato di Joe Biden a quelle persone che potrebbero entrare nel paese in forma legale e rimanere lì per un periodo massimo di due anni.
Il “parole” di Biden è un programma che ha tentato di frenare l’emigrazione irregolare agli Stati Uniti dai paesi citati e la disposizione informata di recente metterà centinaia di migliaia di persone in una condizione incerta, con il pericolo d’eventuali espulsioni accelerate se non hanno un altro status legale.
In questo senso si riferisce a una sollecitudine d’asilo o allo Status di Protezione  Temporanea  (TPS), che sono protezioni contro le deportazioni.
Martedì 25 marzo il Registro Federale pubblicherà un avviso sul programma, conosciuto come CHNV (iniziali delle nazioni danneggiate), per far sì che «le persone in libertà condizionale senza una base legale per restare negli Stati Uniti” alla fine del piano  abbandonino il territorio nazionale prima che scada l’autorizzazione d’entrata.
Come altri ordeni del governante, anche questo potrà essere impugnato nei tribunali dagli avvocati dell’immigrazione in accordo con gli articoli dei media locali.
I difensori degli immigrati dicono che la decisione di Trump porta a galla una dura realtà perchè non si tratta di deportare migranti criminali o senza documenti, ma si va al di là spogliando dello status legale coloro che sono entrati negli USA in maniera regolare e ordinata. (GM/Granma Int.)