
Chi semina fiori non raccoglie spine. Lo sanno bene i professionisti cubani della Salute che hanno prestato il loro aiuto nel mondo.
Non li intimidiscono così le nuove misure prese dall’Amministrazione di Donald Trump contro di loro, perché contano con l’appoggio dei popoli ai quali hanno teso le loro mani.
La società civile di Caricom ha convocato alla solidarietà con le brigate mediche cubane.
Si tratta, ha assicurato l’ambasciatore di Barbados, Jerome Phillips, di «una questione di sovranità regionale».
Il vice presidente della Guyana, Bharrat Jagdeo, ha dichiarato che le nuove misure danneggeranno molti paesi del mondo.
Il Movimento di Solidarietà della Giamaica si è unito al reclamo di giustizia con Cuba, e in una pubblicazione ufficiale ha indicato che «Se il Sr. Rubiopossiede un pizzico di decenza, deve prescindere immediatamente questa politica
il cui danno si farà sentire non solo per Cuba, ma per i poveri di Africa, Asia e le Americhe. Costerà vite», ha sentenziato e ha anche risaltato il valore della Brigata Henry Reeves, nominata nel 2021 al Premio Nobel della Pace.
Inoltre ha appoggiato «il diritto inalienabile di Cuba di seguire il suo proprio cammino di sviluppo, la sua sovranità e indipendenza».
I gruppo degli Amici di Cuba in Antigua y Barbuda ha reiterato la sua solidarietà con l’Isola. «I leaders degli USA e i cubani di Miami, insensatamente amareggiati, preferiscono esprimere senza vergogna il loro disprezzo per Cuba, che offre assistenza anche in paesi del mondo sviluppato».
La Rete Panafricana dei Caraibi ha dichiarato che «Il Governo degli USA ha il chiaro obbligo legale di porre fine al blocco finanziario, economico e commerciale contro Cuba e anche togliere l’Isola dalla lista degli Stati Patrocinatori del Terrorismo del Dipartimento di Stato degli USA». (GM/ Granma Int.)





