
Israele ha paralizzato l’entrata degli aiuti umanitari a Gaza, poche ore dopo la fine della tregua vigente da sei settimane, nel mezzo dei timori di una ripresa degli attacchi contro questo territorio costiero.
Per ordine del Governo, le Forze di Difesa (FDI) hanno chiuso tutti gli incroci di frontiera con una drammatica decisione che ha coinciso con l’inizio del Ramadán, il mese sacro per i musulmani, ha segnalato la versione elettronica del quotidiano Yedioth Ahronoth.
La misura è stata adottata durante una riunione del Gabinetto di Sicurezza guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, contando sull’appoggio degli Stati Uniti.
Come risposta, il Movimento della Resistenza Islamica (Hamas) ha denunciato la Disposizione e ha accusato Israele di pianificare un genocidio nell’area costiera, dove vivono più di due milioni di persone.
L’Ufficio Stampa del Governo in Gaza ha affermato che Israele conferma ancora una volta il suo disprezzo delle leggi internazionali.
Nesun camión è entrato a Gaza nè lo farà, ha minacciato Omar Dostri, portavoce di Netanyahu la mattina del 4 marzo.
La televisione Al Jazeera ha stimato che la misura brusca di fare pressione su Hamas perchè accetti i reclami d’Israele, è basata nel detto «schema Witkoff».
L’inviato del presidente statunitense, Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha proposto d’estendere la prima fase della tregua per altri 42 giorni, durante i quali si consegneranno, nella prima giornata, la metà dei prigionieri israeliani, vivi o morti.
Hamas respinge questa possibilità, considerando che perderebbe la sua principale risorsa di negazione senza ottenere niente in cambio, soprattutto un cessate il fuoco permanente.
Il gruppo armato esige il compimento degli impegni accordati, secondo i quali dopo la prima tappa del cessate il fuoco, si passerebbe a una seconda, che comprenderebbe la fine del conflitto e la ritirata totale delle FDI.
«L’occupazione elude ripetutamente gli accordi che ha firmato (…). L’unica maniera per ottenere la stabilità nella regione e restituire i prigionieri è completare l’applicazione dell’accordo», ha affermato la milizia armata in un comunicato. ( GM/ Granma Int.





