OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Dunia Álvarez Palacio

La coerenza permette a un politico, primo d’essere credibile e poi rispettato.  Soprattutto quando la sua traiettoria ha mancato di brillantezza ed è giunto a un alto incarico dopo numerosi tentativi falliti e anni di servilismo, dando le spalle alle sue stesse radici.
È lì che radica esattamente la prima incoerenza del personaggio; in promuovere, reclamare e appoggiare tutto quello che con il pretesto di far cadere «la dittatura» cubana, lacera i diritti del popolo dalle sue origini.
Anche se rivelatrice della sua grande umanità, non è questa la sola nota discordante del, ora, Segretario di Stato di Donald Trump.
Risulta che, anche se non si è stancato di dire che è figlio di emigranti cubani e porta sempre l’esempio di come lavorarono duramente per tirare avanti, appoggia l’espulsione di milioni di persone che, senza distinzione, già non sono emigranti illegali o senza documenti, ma sono «delinquenti», «assassini», «trafficcanti» o «ladroni».
Con questo preambolo d’inconsistenze, non era da scartare che nel suo giro in vari paesi dell’America Latina promuovesse le tesi che gli avevano programmato.
Per farlo più chiaramente è stato così come: «Vengo rappresentando il paese più tristemente celebre per violare in tutte le maniere possibili i diritti umani, ma Cuba,Venezuela e Nicaragua, sono i nemici dell’umanità».
Certamente Marco Rubio utilizza al massimo la stessa ipocrisia che si sostenta in un odio viscerale contro le sinistre.
Il suo discorso insostenibile per carenza di argomenti reali per le idee che difende, si sbriciola davanti  all’opinione internazionale e di fronte a qualcosa molto più poderoso: la verità.
Ma  Rubio è il solo emissario di turno, la cavia, i cui minuti di gloria passeranno forse anche quando a un certo presidente non convenga la «gestione» del suo strumento. Abbiamo visto passare molti come lui, abbiamo ascoltato molte volte lo stesso discorso, ma siamo sempre qui.
Risulta che «i nemici dell’umanità» riceviamo ogni giorno innumerevoli mostre di solidarietà e d’appoggio.
Risulta che mai, nemmeno per un secondo, siamo stati soli, né lo saremo.   
Ognuno raccoglie quello che ha seminato, nè più nè meno, e in questa storia il disprezzo e l’isolamento chiaramente non sono i nostri frutti! (GM/Granma Int.)