
Caracas, Venezuela.–Questa settimana, quando per la trentaduesima volta l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (AGNU) ha approvato il progetto di risoluzione “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba”, per molti è stato sorprendente che il Venezuela non figurasse nella lista dei 187 voti a favore.
E non c’era tra i due voti contrari e non era neanche il paese astenuto.
Ed è stato così dal 2022, anche se il popolo e il Governo bolivariano hanno esposto chiaramente la loro posizione invariabile di condanna a questa politica genocida.
Nel 2022 la ONU aveva annunciato che il paese sudamericano perdeva il suo diritto al voto per non aver pagato i contributi finanziari.
L’articolo 19 del capitolo 6º della Carta delle Nazioni Unite sostiene che il membro «che è in mora nel pagamento delle sue quote finanziarie per le spese dell’Organizzazione,
non avrà voto nell’Assemblea Generale quando la somma del debito è pari o superiore al totale delle quote di debito per i due anni precedenti completi».
Il Venezuela ha cominciato ad accumulare il debito con questo ente multilaterale dal 2016. Sanzionato per la quinta volta, l’allora ministro degli esteri , Félix Plasencia, scrisse in X: «Il tentativo di violare l’esercizio dei diritti umani e i privilegi del Venezuela nella ONU viola in modo flagrante il diritto internazionale e la sua stessa Carta della fondazione», e sollecitò al Segretario Generale, António Guterres, e alla ONU «il suo massimo sostegno».
In quanto al motivo della mora, il presidente Nicolás Maduro ha spiegato che le sanzioni imposte dalla Casa Bianca «ci impediscono d’avere conti bancari per pagare i nostri obblighi nella ONU e ci hanno escluso dal sistemi di votazione», e ha spiegato che inoltre queste misure con carattere extra territoriale sono responsabili del fatto che il Venezuela sia stato sanzionato dall’organismo internazionale Gli status della ONU sostengono che la AGNU potrà permettere che il membro che non adempie quanto stabilito quanto stabilito nell’articolo 19 «voterà se si trae la conclusione che la mora si deve a circostanze estranee alla volontà di questo Membro».
Nonostante tutto, anche se è palpabile l’impegno di Washington d’asfissiare questo paese –come fa con il furto deliberato dei suoi attivi finanziari e le sanzioni a terzi – non è stato riconsciuto quanto sostenuto da Maduro, sulla responsabilità imperialista nel caso. (GM/Granma Int.)





