
CARACAS, Venezuela.–Realizzare per le vie necessarie e senza badare al costo che il Venezuela esploda sembra essere quello che ruba il sogno all’impero e ai suoi alleati «che non hanno scrupoli di nessuna grandezza». 
Insistono ad attaccare qualsiasi forma di Governo  del mondo, la cui «ideologia non sia quella he loro sostengono», com’è il caso dei governi progressisti. È successo così in Honduras questa settimana e con la patria bolivariana. 
Il vicepresidente settoriale di Politica, Sicurezza cittadinanza  e Pace, Diosdado Cabello, ha denunciato abato 14 alla stampa internazionale l’intercettazione di armi appena arrivate nel paese, come parte di una rete per generare violenza.
I servizi d’intelligenza venezuelani hanno hanno sequestrato 400 fucili di diverso tipo che giungevano nel paese smontati attraverso differenti imprese con incarichi «apparentemente legali»
«Giungevano in Venezuela in contenitori con carne per cani. Venivano smontati  e qui le armi erano ricevute da gruppi che avevano la responsabilità di rimontarle».
Il  Vicepresidente del PSUV ha informato che sono state detenute diverse persone che appartengono a questa rete. «Nelle case di costoro sono stati trovati dieci o dodici fucili che dovevano poi usare nei piani contro la stabilità del paese». 
Inoltre ha annunciato la cattura di individui che pretendevano di lanciare granate e esplosivi nell’ Ambasciata dell’Argentina, dove si trovano delinquenti della destra reazionaria in qualità di rifugiati con l’obiettivo di generare un attacco per incolpare il Governo bolivariano.  
Nella conferenza stampa è stato rivelato che sono stati introdotti esplosivi  C-4, per provocare una ribellione in queste installazioni per poi trasferirle per le strade. 
Le prove raccolte dall’intelligenza nazionale segnalano che gli autori responsabili delle nefandezze dell’opposizione più reazionaria, dentro e fuori dal paese, con l’appoggio della CIA e del Centro Nazionale d’Intelligenza della Spagna, al fronte tutti e due dell’operazione. 
Altri obiettivi chiari erano l’assassinio di un gruppo di dirigenti della Rivoluzione, come il  presidente Nicolás Maduro, la vice presidente Esecutiva Delcy Rodríguez e lo stesso Cabello.
Finalmente, il leader ha reclamato al Governo degli USA., in nome dei venezuelani, «che chiarisca  la partecipazione dei suoi organismi l’uso del suo territorio per trafficare armi, per far crollare un Governo democratico eletto dal suo popolo. ( GM/ Granma Int.)





