OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

1) Nel 1868, 13 000 soldati dell’impero britannico comandati da Robert Napier, attaccarono il Regno di Magdala, in Etiopía, contro il re Teodoro II. Nella Battaglia di Magdala, circa 700 etiopi morirono e migliaia furono feriti.  L’imperatore si suicidò.
Una volta conquistata la capitale, il bottino furono migliaia di oggetti preziosi rubati dalle truppe e portati nelle isole britanniche
In accordo con lo storiografo Richard Pankhurst, 15 elefanti e 200 muli furono necessari per trasportare il bottino rubato. Una parte importante dei tesori di Magdala, oggi sono in mostra nel museo britannico.
2) Sathnam Sanghuera, scrittore inglese ci narra che quando i britannici invasero il Tíbet, al principio del XX secolo, gli intellettuali del colonialismo giustificarono il fatto descrivendo la popolazione autoctona come al meglio «più gnomi ripugnanti che esseri umani». Il risultato fu che decine di migliaia di tibetani furono massacrati.
Un tenente inglese narrò che smise di sparare con la mitragliatrice nauseato dalla carneficina.
Un articolo del The Guardian describe che l’autore vide in pieno XX secolo una vendita per televisione di tesori rubati durante quell’invasione, vendita offerta da parte del discendente di un militare inglese che descrive il bottino come   «oggetti che suo nonno aveva trovato nel Himalaya». La vendi si chiuse  a 140 000 sterline.
3) Il 13 aprile del 1919, ad Amritsar, in India, di fronte alle proposte pacifiche degli abitanti per la detenzione di uno dei leaders indipendentisti, il brigadiere generale Reginald Dyer ordinò alle sue truppe colonialiste britanniche che apersero il fuoco contro la folla, sino a quando terminarono le munizioni.
Quando terminò il suono delle armi da fuoco, i morti erano più di mille e altrattanti i feriti. Il diamante  Koh-i-noor si ammira nella corona della regina madre britannica María.
Come spiega un giornale indiano «la maggior controversia è che I britannici hanno dato la spiegazione alla generazione più giovane, che il diamante fu un regalo dell’India, e non esprimono la menzione ufficiale della violenta storia di come giunse nelle loro mani.
Il diamante fu «ceduto», con coercizione, alla regina Vittoria, da un governante Sikh, che era carcerato dal potere coloniale.
4) Nel 1967, gli abitanti di Hong Kong manifestano contro il potere coloniale. I reclami furno affrnatato conla repressione più brutale.
51 persone furono assassinate, 802 ferite. I protestanti furono accusati  «d’essere di sinistra» e che agivano istigati dalla cina comunista
Nel 1984, Cina e  Regno Unito accordarono i termini del ritorno di Hong Kong al primo paese come parte inalienabile del suo territorio nazionale.
Di repente, dopo 140 anni di potere totalitario britannico, le autorità coloniali si preoccuparono per la «democrazia» nella zona, e realizzarono elezioni parziali indirette per il legislativo nel 1991, e dirette nel 1994. Nel  1997, Hong Kong ritornò alla Cina.
Il Regno Unito è stato preoccupato, da allora, per la democrazia nell’Isola. Non fu proeccupato per 150 anni, quando il territorio soffriva sotto il ferreo dominio britannico.
5) Nel 1982 cominciò la guerra delle Malvine. Il territorio argentino era stato occupato dall’impero  britannico, nel 1841.
Le Malvine si trovano a 12 000 chilometri da Londra e in un altro continente, ma sono a 480 chilometri dall’Argentina. Nonostante questo, il Regno Unito dichiara che sono sue e per questo ha popolato le isole con i suoi discendenti.
La popolarità della prima ministro britannica Margaret Thatcher era in picchiata e la guerra le salvò la rielezione. Lì, 649 argentini persero la vita per una parte del loro suolo nazionale.
6) Nel 1916, la Gran Bretagna occupò la Palestina. I francesi e i britannici le diedero il colorito nome di Mandato Britannico della Palestina.
Su questo territorio, un anno dopo, il potere occupante decise che doveva compiacere la Federazione Sionista della Gran Bretagna e dell’Irlanda e prometterle un territorio che gli apparteneva.
Quando giunse il momento, tralasciarono il tema e lasciarono nelle mani delle Nazioni Unite il pasticciaccio che avevano armato.
Nell’ottobre del 2023, il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak,
fece un viaggiò a Tel Aviv in mezzo ai bombardamenti criminali sui palestinesi. Giungendo disse ai sionisti: «Siamo orgogliosi di stare al vostro fianco in Israele, in quest’ora oscura»
Con Netanyahu a lato, aveva affermato: «Stiamo al vostro fianco in solidarietà Vi appoggeremo, voi e il vostro popolo. Vogliamo anche che voi siate vincitori».
Allora 3 400 civili palestinesi erano già morti. Oggi superano i 30000. (GM/Granma Int.)