
Bruno Rodríguez Parrilla, membro del Burò Politico e ministro delle Relazioni Estere di Cuba, ha affermato che non esiste alcun argomento valido e ragionevole per la permanenza dell’Isola nella lista unilaterale del Dipartimento di Stato statunitense, dei paesi che -si presume-  patrocinano il terrorismo.
Nel  suo account in X, ha definito l’azione inammissibile, in particolare esercitandola contro una nazione vittima di questo flagello e che soffre ancora per l’istigazione impunita alla violenza e alle più diverse azioni terroriste promosse precisamente dagli Stati Uniti. 
Il Cancelliere ha sottolineato nel suo messaggio la condotta permanente di Cuba di ferma condanna e persecuzione di qualsiasi forma o manifestazione di terrorismo e che questo è riconosciuto a livello globale.
Cuba è stata inserita per la prima volta in questa lista durante  l’amministrazione del presidente Ronald Reagan, nel 1982, e vi è rimasta sino al 2015 quando il presidente Barack Obama ha deciso di cancellarla. 
Il 12 gennaio del 2021, a soli nove giorni dalla sua uscita dalla Casa Bianca, il governo di Donald Trump l’ha incorporata nuovamente. 
Oggi l’amministrazione di Joe Biden la mantiene.
La permanenza nella lista crea ostacoli addizionali per l’assistenza umanitaria in un momento in cui Cuba sta lottando per via degli scarsi prodotti di base e di somministrazione medica, situazione esacerbata dal persistente impatto economico della pandemia, e dall’indurimento delle sanzioni statunitensi durante l’amministrazione Trump, come parte del blocco economico, con un aumento mondiale dei prezzi degli alimenti.
Come conseguenza dell’inclusione nella lista, le banche, le istituzioni finanziarie, le imprese e gli investitori nel momento di relazionarsi con Cuba hanno dubbi e limitano ai privati l’apertura di conti bancari all’estero, l’uso di strumenti per entrate e pagamenti  internazionali e per contrattare servitori e servizi online. (GM/ Granma Int.)





