
Un comunicato in spagnolo pubblicato dall’agenzia Russia Today, indica che in uno dei rapporti dell’intelligenza statunitense si indica che alla fine di febbraio «Zelenski ha suggerito di attaccare luoghi di spiegamento russi nellla provincia russa di Rostov» con l’uso di droni, dato che Kiev non dispone di armi a lunga portata.
Questo potrebbe spiegare la rinuncia di Washington di somministrare questo tipo di armi a Kiev, per il timoreche l’Ucraina le usi per attaccare obiettivi in territorio russo.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha sottolineato che la Russia «non ha il minimo dubbio sull’implicazione diretta o indiretta degli USA e della Nato nel conflitto tra Russia e Ucraina». «La filtrazione complica tutta la storia, ma non può influire nel risultato finale dell’operazione speciale», ha ribadito.
Anche l’assessore del capo dell’Ufficio presidenziale ucrainiana, Mijaíl Podoliak, ha offerto dichiarazioni alla stampa ed ha aggiunto che i documenti flitrati «non hanno niente a che vedere con i piani reali dell’Ucraina, e si basano in una grande quantità d’informazioni fittizie».
Il Pentagono ha assicurato d’aver intrapreso uno sforzo «inter-istituzionale»per investigare il filtro dei materiali segreti, e valutare possibili ripercussioni per la sicurezza statunitense e per gli alleati e soci di Washington.(GM/Granma Int.)





