OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Prensa Latina

Caracas, Venezuela.–Una sorta di terremoto anticorruzione sta per avvenire in questa nazione, una volta pubblicati i documenti corrotti di fronte ai quali Tareck El Aissami ha deciso di rinunciare al suo incarico di ministro del Petrolio, e appoggiare le investigazioni in corso contro chi infrange la legalità.
Il paese continua trepidando per i fatti avvenuti che accaparrano tutti i titoli nei giornali.
Il presidente Nicolás Maduro ha assicurato che le investigazioni in corso  permetteranno di stabilire la verità e che i colpevoli risponderanno davanti alla giustizia.
Tutto è cominciato di recente con l’arresto da parte della Polizia Nazionale Anticorruzione, di un gruppo di funzionari pubblici.
«Gli illeciti investigati corrispondono a distinti rami e livelli del Potere Pubblico, e implicano settori strategici per lo sviluppo nazionale e l’amministrazione della giustizia», ha dettagliato il Ministero Pubblico, ed ha chiarito che per agire contro la corruzione e la delinquenza organizzata, l’ente ha designato cinque pubblici ministeri nazionali con competenza piena in queste materie.
Nicolás Maduro ha avvisato: «Abbiamo assunto una posizione verticale, frontale assoluta contro la corruzione e i corrotti, contro quelli che rubano al popolo, stiano dove stiano, vengano da dove vengano, si credano quello che si credono».
Il leader bolivariano ha detto che le investigazioni iniziate nell’ottobre
nel noviembre, scorsi mostrano indizi sui meccanismi e i /modus operandi/ che utilizzano le mafie recentemente smascherate che «si sono incrostate nel corpo di Petróleos de Venezuela S.A. (Pdvsa), della Superintendenza Nazionale dei Criptoactivi (Sunacrip) e nel Potere Giudiziario Venezuelano».
Sia il Tribunale Supremo, che la Corte dei Conti Generale della Repubblica, in precisi  comunicati hanno mostrato il loro sostegno totale alle azioni  intraprese contro la corruttela del paese, una lotta guidata dal  Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), ha precisato Diosdado Cabello, il primo vice presidente.
Precisamente il PSUV, nel suo congresso realizzato a metà del 2022, ha dichiarato «tolleranza ZERO» alla corruzione.
Diosdado insiste di nuovo nella trascendenza di questa battaglia: «dobbiamo andare avanti seguendo un’alternativa, etica, morale e politica».
Giudicando i precedenti non sembra casuale questo colpo  anticorruzione e Nicolás Maduro lo ratifica: «Ho l’assoluta volontà d’andare alla radice stessa per terminare con tutte le mafie».    GM- Granma Int.