
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha conversato domenica 8 gennaio per telefono con il mandatario brasiliano Luiz Inácio Lula Da Silva, al quale ha ribadito «tutta la nostra solidarietà per il suo Governo, di fronte ai fatti violenti», scritto nel suo account in Twitter.
Inoltre ha scritto che ratifica «la volontà di fomentare e approfondire i vincoli bilaterali a beneficio dei due popoli».
Il giorno dopo le azioni di destabilizzazione di domenica 8, con il titolo “In difesa della democrazia”, è stata pubblicata una dichiarazione congiunta dei tre poteri dello Stato brasiliano, che esprime la condanna delle azioni di violenza dopo il tentativo del colpo di Stato.
Il messaggio diffuso in Twitter dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva, ha presentato il comunicato con la firma dei rappresentanti dei poteri Esecutivo, Legislativo e Giudiziario in Brasile.
«I difensori della democrazia e della Carta Costituzionale del 1988 condannano le azioni di terrorismo, di vandalismo, criminali e golpiste avvenute nel pomeriggio di domenica a Brasilia, indica il testo, nel quale si segnala l’unità di queste forze «per far sì che i reclami istituzionali siano presi nei termini delle leggi brasiliane».
La polizia del Distretto Federale di Brasilia e l’Esercito hanno smantellato l’accampamento dei simpatizzanti dell’ex presidente Jair Bolsonaro, davanti alla caserma generale dell’Esercito da dove sono stati sferrati gli assalti contro le sedi della Presidenza, del Congresso e del Supremo.
Lo sgombero è stato realizzato senza utilizzare la forza da parte degli agenti dell’ordine. Anche così la Polizia ha arrestato 1200 simpatizzanti dell’ex mandatario, ha informato RT in spagnolo.
Leaders mondiali hanno condannato domenica 8 e lunedì 9 il tentativo golpista.
Il Papa Francisco ha definito le azioni «antidemocratiche e vandaliche», motivate «dal carico di tensioni e forme di violenza che esacerbano i conflitti sociali».
Il segretario generale della ONU, António Guterres, ha definito il Brasile come «un grande paese democratico», e ha aggiunto che «ha fiducia che si rispetterà la volontà del popolo brasiliano e delle istituzioni del paese».
Il portavoce della Cancelleria cinese, Wang Wenbin, ha detto che Pechino «si oppone fermamente all’attacco violento contro le sedi del potere in Brasile», ed ha sottolineato che il suo paese «appoggia le misure prese dal Governo brasiliano per calmare la situazione, restaurare l’ordine sociale e preservare la stabilità nazionale».
Ugualmente Mosca, attraverso il suo portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, condanna «con la più decisa fermezza le azioni degli istigatori dei disturbi e appoggia pienamente il presidente brasiliano Lula da Silva». (GM – Granma Int.)