OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Il conflitto ha provocato nei suoi primi sette giorni la morte di più di 2000 civili, mentre il numero dei rifugiati si è avvicinato già al milione. Photo: API

L’investigatore Mario Antonio Padilla Torres, a proposito degli avvenimenti del conflitto in Ucraina ne ha situato le radici nel primo decennio di questo secolo, quando Putin ha cominciato a  imporre la Federazione Russa come un attore importante nella politica internazionale.
«L’occidente ha visto un pericolo nel risveglio di questo paese e ha fatto sì che paesi che erano socialisti o ex repubbliche sovietiche s’incorporassero alla NATO per sviluppare un assedio attorno alla Russia
A questo vanno aggiunte la mancanza di rispetto degli accordi di Minsk I e II, i tragici avvenimenti nella regione del Donbass e la permanente petizione del Governo dell’Ucraina d’aderire al blocco militare».
L’aggiudicazione della crisi multi sistemica, oggi presente nel mondo, sarà la principale conseguenza di questo conflitto, ha detto Padilla Torres, studioso di temi relazionati con ‘Europa del Est e delle antiche repubbliche della ex URSS.
 «Si danneggia sempre più l’economia con squilibri gravi nelle finanze e nel commercio. Oggi influisce nella vendita del gas e del petrolio. S’incrementano i prezzi di questi prodotti a livelli esorbitanti, ha indicato ed ha citato la ripercussione nella cultura, perché si sviluppano odii inter-etnici e la russofobia».
Ha precisato che «il conflitto in Ucrania ha provocato nei suoi primi sette giorni più di 2000 morti tra i civili. Queste sono le cifre provvisorie che maneggiano i due paesi mentre il numero dei rifugiati s’avvicina già al milione».
In quanto alla pandemia della COVID-19, secondo i dati dell’Università Johns Hopkins, l’Ucraina somma quasi cinque milioni de casi e 105 500 morti sino all’inizio della guerra, contando con 650 000 malati e 1.700 ricoverati in terapia intensiva.
«Inoltre si acuiscono i problemi ambientali, ha precisato il dottor Padilla, perchè il materiale che si usa per la guerra danneggia l’equilibrio ecologico, genera l’infertilità della terra, produce inquinamento dell’acqua e dell’aria, l’avvelenamento dei suoli e la deforestazione».
I combattimenti nelle città provocano il collasso assoluto dei servizi di gestione dei residui e l’accumulo della spazzatura e questo genera malattie respiratorie o il cancro.
Una delle preoccupazioni dell’occidente è appropriarsi del mercato del gas della Russia, che lo fornisce alla maggior parte dell’Europa e i gasdotti passano per l’Ucrania. «Anche se si applicano sanzioni per le due parti, il gas è sempre in commercio, pagandolo però con prezzi aumentati»,ha indicato l’investigatore.
Circa il 40% del gas naturale che l’Europa importa viene dalla Russia, una dipendenza preoccupante per i governi nell’attuale scenario della guerra.
Inoltre l’applicazione della sanzione d’escludere la Russia dalla piattaforma Swift, che vincola 11 000 istituzioni finanziarie di circa 200 paesi, scatena danni collaterali per tutti.
«Un problema molto serio riguarda la sfera militare, prima per l’influenza permanente degli USA come massimo responsabile delle azioni della NATO e lo spiegamento di nuove tecnologie che potrebbero causare danni irreparabili alla regione e, nello  stesso tempo si potrebbe sviluppare la pazzia d’invitare a usare armi più sofisticate che influirebbero su tutta l’Europa», ha riaffermato il dottor Padilla Torres.
« La guerra avrà un -alt al fuoco-, ma il conflitto tarderà a trovare una soluzione.
Le persone sensate si siedono a un tavolo di conversazioni e in maniera diplomatica patteggiano la pace perchè se non si ha fiducia in questa diplomazia ci saranno molti perdenti».
Poi ha detto che i principali saranno i popoli russo e ucrainiano, tutti e due molto amici dei cubani.
Per questo si è riferito alla dichiarazione di Cuba nelle Nazioni Unite, che invita alla pace in prima istanza, ma anche al rispetto della Carta Magna di questa organizzazione e alla difesa del dialogo costruttivo e rispettoso tra le parti implicate nel conflitto. L’amicizia con i popoli dell’Ucraina e della Russia se mantiene, con storie molto sensibili, come quando accadde la catastrofe della Centrale Elettronucleare a Chernóbil, quando Cuba non esitò a prestare i suoi servizi a partire da 1990 ai bambini della Russia, Bielorrusia e Ucrania.
«Per questo riaffermiamo, ha dichiarato, che Cuba è un paese difensore del Diritto Internazionale, che difenderà sempre la pace e si opporrà all’uso o alla minaccia della forza dentro qualsiasi Stato.
Lamentiamo profondamente le perdite di vita dei civili innocenti in Ucraina. Il popolo cubano aveva ed ha una profonda relazione con il popolo ucrainiano».
Se gli USA e la NATO non avessero provocato questa situazione, il conflitto si poteva evitare. Anche per Cuba si generano problemi a corto e medio tempo.
«Si danneggia il nostro commercio, perché la Russia è un nostro socio commerciale. I prodotti possono tardare o non arrivare.
Inoltre più cari.
Si danneggia il turismo, già che la nazione euroasiatica ha scalato sino al primo posto l’invio di turisti qui, con la possibilità di un incremento in quest’anno.
I due paesi in conflitto producono e riforniscono di farina bianca il mondo e siamo inclusi, ha spiegato Padilla Torres.
«Ciò nonostante, la Russia recentemente ha aumentato i tempi per i pagamenti dei crediti da parte del nostro paese e questo aiuta la nostra economia.
La Duma ha approvato la ratificazione degli accordi di nuovi negoziati del debito a Cuba».
Riassumendo, per l’investigatore la firma dell’accordo di pace sul tavolo dei negoziati si potrebbe estendere e danneggerebbe vari paesi.
«Cuba continuerà a perorare una soluzione diplomatica seria, costruttiva e realizzata per far sì che l’attuale crisi si risolva per mezzi pacifici, che assicuri la pace nella regione e a livello internazionale. Inoltre condanna l’ipocrisia, lo squilibrio e la doppia facciata degli USA e della NATO». (GM-Granma Int.)