
CARACAS, Venezuela.– L’ambasciatore cubano in Venezuela, Dagoberto Rodríguez Barrera, a proposito del XX Vertice di questa piattaforma d’integrazione, ha valutato che l’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America–Trattato del Commercio dei Popoli (ALBA-TCP) è un passo gigantesco verso l’unità dell’America Latina e dei Caraibi.
«Quello che ha fatto l’Alba in 17 anni è molto importante e nella tappa più recente, la maniera in cui il Venezuela, Cuba e altri paesi membri o meno del blocco hanno cooperato, può essere un modello per affrontare uniti le grandi sfide di oggi. La collaborazione solidale è l’unica maniera per uscire vittoriosi in circostanze come queste.
Intanto le multi nazionali farmaceutiche lucrano con i loro vaccini e li pongono a disposizione del miglior offerente, anche se i paesi poveri non hanno risorse per acquistarle, Cuba ottiene le proprie per frenare la pandemia nel suo suolo e in nazioni fraterne del sud.
Presto si completerà l’invio di 12 000 000 dosi di immunogeni cubani pattuiti con il Governo del Venezuela; si lavora per trasferire a questo paese la tecnologia delle vaccinazioni cubane e in un futuro vicino produrre qui quello che sarà necessario.
-In che congiuntura si svolgerà il XX Vertice dell’ ALBA?
*In una molto compl1cata. I prodotti e gli strumenti necessari ai nostri paesi sono sempre più cari. La pandemia colpisce le nostre economie dei Caraibi che dipendono dal turismo.
Si tratta di un’altra sfida per l’ALBA, che ci ha uniti per, insieme, cercare soluzioni ai nostri problemi, aiutarci, affrontare impegni e andare avanti.
«L’unità conferma ancora una volta il suo valore, quando è più evidente l’opportunismo imperiale; 60 delle 240 misure contro Cuba nel periodo recente, sono state applicate dagli USA nei momenti più acuti della pandemia; credevano che era giunto il momento dell’aggressione finale.
Hanno agito nello stesso modo con il Venezuela, con sanzioni anche attraverso i paesi dell’Europa e di altre regioni.
«Essere andati avanti con tutto questo è ancora più meritevole, ha detto il Presidente Díaz-Canel: volevano ammazzarci ma siamo vivi, uniti, costruendo sogni. L’ostilità contro il Venezuela e Cuba è parte del progetto di dominio imperiale sul continente, e tocca i paesi che hanno costruito processi rivoluzionari».
–Crede che gli altri popoli dell’America Latina e dei Caraibi percepiscano questo pericolo?
*eCerto. In tempi recenti c’è stata una crescita, con lotte e vittorie della sinistra in vari paesi dell’area, una tappa seguita poi da un momento di reversione come le elezioni in Honduras, un fatto impensabile dopo quello che accadde nel 2009 con il colpo di Stato contro Zelaya.
Prima era successo con la Bolivia ma in un solo anno questo popolo è riuscito a rovesciare la situazione, nelle urne. Ci sono situazioni interessanti in Cile e in Brasile.
I popoli resistono, lottano, sanno di un altro progetto che colloca l’essere umano al centro delle realizzazioni, per il benessere degli abitanti dei nostri paesi.
Questo progetto non ha niente a che vedere con le pretese imperiali.
–Forse è per tutto questo che l’Alba ha i suoi nemici.
*Ma l’ ALBA ha sviluppato anticorpi; la sfida è gigantesca … dobbiamo continuare con tutte le forze, guidati dal sogno nato con Bolívar e Martí, e divenuto una realtà con Fidel e Chávez. ( GM – Granma Int.)