
Signor Segretario Generale:
Signor Presidente:
Viviamo tempi incerti, colpiti da una pandemia che ha acuito le iniquità strutturali, la crisi globale, in cui il ruolo del multilateralismo e delle Nazioni Unite risultano ogni volta più importanti, ma la cooperazione internazionale è stata insufficiente.
L’applicazione di ricette neoliberali per decenni ha ridotto le capacita degli Stati per risolvere le necessità delle loro popolazioni. I più vulnerabili sono restati senza protezione, mentre le nazioni ricche, le cupole e le multinazionali farmaceutiche incrementano i loro benefici.
Unire sforzi e volontà per il bene dell’umanità non solo oggi è urgente, è moralmente improrogabile.
Più di 4.5 milioni di persone sono morte per la pandemia che ha peggiorato le condizioni di vita nel pianeta. Le sue sequele e la ripercussione in tutte le società oggi sono incalcolabili e si sa che non saranno effimere .
Lo afferma il Rapporto sugli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile 2021 mentre l’Organizzazione Internazionale del Lavoro prevede che nel 2022 ci saranno nel mondo 205 milioni di persone disoccupate. Alla vista di tutti è già seriamente compromesso l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile di sradicare la povertà per il 2030; data per la quale si prevede un tasso di povertà mondiale del 7%, cioè circa 600 milioni di persone.
In questo desolante contesto i vaccini contro la Covid 19 sono la speranza. Più di 5 mila milioni di dosi sono state amministrate globalmente nel’agosto del 2021.
Senza dubbio più del ‘80% di queste sono state applicate nei paesi con entrate medie o alte, le cui popolazioni sono molto meno della metà degli abitanti del pianeta.
Centinaia di milioni di persone in paesi con scarse entrate aspettano ancora la prima dose e non si può stimare se prima o poi la riceveranno.
Mentre succede tutto questo è inconcepibile che nel 2020 la spesa militare mondiale è stata di circa due bilioni di dollari statunitensi.
Quante vite si sarebbero salvate se queste risorse fossero state destinate alla salute e alla produzione e distribuzione di vaccinazioni?
Le possibili risposte e questa domanda passano per un cambio di paradigma e la trasformazione di un ordine internazionale profondamente disuguale e antidemocratico, che antepone l’egoismo e gli interessi meschini di una minoranza alle legittime aspirazioni di milioni di esseri umani.
Non ci stancheremo di ripetere che deve finire lo spreco delle risorse naturali con gli irrazionali indici di produzione e consumo del capitalismo, depredatori dell’ambiente, che provocano il cambio climatico che minaccia l’esistenza della specie umana.
Lo sforzo dev’essere collettivo, ma i paesi sviluppati hanno l’obbligo morale d’assumere la più alta responsabilità, essendo i principali responsabili della situazione attuale e disponendo delle risorse per questo.
Si deve lottare perché prevalgano la solidarietà, la cooperazione e il rispetto mutuo, se si vuole dare una risposta effettiva alle necessità e ai desideri di tutti i popoli e preservare le cose più preziose: la vita e la dignità umana.
I nostri popoli hanno il diritto di vivre in pace e sicurezza allo sviluppo, al benessere e alla giustizia sociale. Un’Organizzazione delle Nazioni Unite rivitalizzata, democratizzata e rafforzata è chiamata a disimpegnare un ruolo centrale in questo sforzo.
Signor Presidente:
Con il comando e l’istigazione permanente degli Stati Uniti si sta promuovendo un pericoloso scisma.
Con il pernicioso uso e abuso delle misure di coercizione economica, divenuto strumento centrale della politica estera degli Stati Uniti, il Governo di questo paese minaccia, estorce e fa pressioni sugli Stati Sovrani per far sì che si pronuncino e agiscano contro quelli che identifica come avversari. Esige dai suoi alleati di costruire coalizioni per far cadere governi legittimi, non rispettare impegni commerciali, abbandonare e proibire determinate tecnologie, e applicare misure giudiziarie ingiustificate contro cittadini dei paesi che non si sottomettono.
Suole usare il termine “comunità internazionale” per definire il piccolo gruppo di governi che accompagna, senza mai discutere, la volontà di
Washington. Il resto dei paesi, l’immensa maggioranza di questa Organizzazione, sembra che non siamo compresi nella definizione di “comunità internazionale” che esaltano gli Stati Uniti.
È un comportamento associato all’intolleranza ideologica e culturale, con una marcata influenza razzista e propositi egemonici. Non è possibile nè accettabile che s’identifichi il diritto allo sviluppo economico e tecnologico di una nazione come una minaccia, come non è possibile attaccare il diritto di ogni Stato di sviluppare il sistema politico, economico, sociale e culturale sovranamente eletto dal suo popolo.
In poche parole, oggi stiamo assistendo a pratiche politiche inaccettabili nel contesto internazionale, che vanno contro l’impegno universale di difendere la Carta delle Nazioni Unite, includendo il diritto sovrano all’auto determinazione.
Gli Stati indipendenti e sovrani sono sottoposti a molteplici pressioni perché si subornino alla volontà di Washington e a un ordine basato nelle sue regole capricciose.
Signor Presidente:
Da 60 anni il governo degli Stati Uniti non ha smesso un minuto nei suoi attacchi contro Cuba , ma i8n questo momento cruciale e sfidante per tutte le nazioni la sua aggressività ha superato i limiti .
Il più crudele e prolungato blocco economico commerciale e finanziario mai applicato contro una nazione, è stato indurito in modo opportunista e criminale nel mezzo della pandemia e l’attuale amministrazione democratica mantiene vigente senza cambi, le 243 misure coercitive adottate dal governo di Donal Trump, includendo l’incorporazione di Cuba alla spuria e immorale lista dei paesi che, si presume, patrocinano il terrorismo.
È in questo contesto che si sferra contro il nostro paese una guerra non convenzionale, alla quale il governo statunitense dedica in maniera pubblica e notoria fondi multimilionari, con campagne di manipolazione e falsità, che usano le nuove tecnologie dell’ informazione e altre piattaforme digitali per proiettare internamente ed esternamente un’immagine assolutamente falsa della realtà cubana, seminare confusione, destabilizzare, screditare il paese e giustificare la dottrina di cambio di regime.
Hanno fatto di tutto per cancellare la Rivoluzione cubana dalla mappa politica del mondo.
Non accettano alternative al modello che concepiscono per il loro cortile posteriore. Il loro piano è perverso e incompatibile con la democrazia e la libertà che predicano.
Ma i nostri nemici devono intendere ben chiaramente che non consegneremo la Patria né la Rivoluzione che varie generazioni di patrioti, un legato che ci hanno trasmesso.
Oggi voglio reiterare di fronte alla rispettabile e reale comunità di nazioni che ogni anno vota in forma quasi unanime contro il blocco, quello che ha detto alcuni anni fa il Generale d’Esercito Raúl Castro e cito, “Cuba non teme
la falsità, nè s’inginocchia di fronte alle pressioni, a condizionamenti o imposizioni, vengano da dove vengano...” .
Signor Presidente:
Le sfide colossali non ci innervosiscono. Continuiamo a creare per Cuba.
Pratichiamo la solidarietà disinteressata con chi necessita il nostro appoggio e la riceviamo anche con gratitudine da governi, popoli amici e dalla comunità cubana all’estero. Approfitto per ringraziare tutti per il loro appoggio in questa congiuntura che innalza i valori dell’umanità e della cooperazione internazionale in condizionale e senza ingerenze.
Nello stesso tempo in risposta a domande ricevute e guidata dalla sua profonda vocazione solidale e umanista, Cuba ha inviato più di 4900 collaboratori organizzati in 57 brigate mediche in 40 paesi e territori colpiti dalla
COVID-19.
I lavoratori della salute, con dedizione non hanno risposto un minuto nella lotta contro la pandemia fuori e dentro Cuba. Sono gli stessi che sono usciti per le strade ad assistere il popolo haitiano dopo il devastante terremoto di poche setimane fa.
Quelli che viaggiano da un luogo remoto a una provincia cubana e, senza togliersi la polvere di dosso, vanno a consegnare la loro esperienza e il loro sapere alla missione di salvare vite.
Sono molto più che eroi quotidiani, orgoglio della nostra nazione e simboli della loro vocazione di giustizia. Decine di personalità e migliaia di persone hanno firmato la loro candidatura per il premio Nobel della Pace.
Ugualmente ci riempie d’orgoglio la comunità scientifica cubana che nel mezzo di enormi carenze ha creato tre vaccinazioni e due candidati a vaccino contro la COVID-19. Loro rappresentano la concretezza dell’idea del Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana che affermo nel 1960 che: «Il futuro della nostra Patria dev’essere necessariamente un futuro di uomini di scienza».
Grazie all’appoggio del nostre donne e degli uomini di scienza e del personale della salute nei primi dieci giorni di questo mese di settembre erano state somministrate circa 15,8 milioni di dosi delle vaccinazioni Abdala, Soberana 02 e Soberana Plus, e il 37,8 per cento della popolazione cubana aveva già completato lo schema di vaccinazione. Aspiriamo all’immunizzazione totale della popolazione per la fine di questo 2021, e questo ci permetterà d’avanzare nella lotta contro la virulenza della pandemia.
Signor Presidente:
Ratifichiamo l’aspirazione della totale indipendenza per Nuestra America e d’essere parte di una regione latinoamericana e caraibica economica e socialmente integrata, capace di difendere l’ impegno del Proclama dell’ America Latina e dei Caraibi come Zona di Paz di fronte alle pretese d’imporre nuovamente la Dottrina Monroe e il dominio neocoloniale.
Ci opponiamo ai tentativi di destabilizzare e sovvertire l’ordine costituzionale e l’unione civico-militare e distruggere l’opera iniziata dal Comandante Hugo Chávez Frías e continuata dal presidente Nicolás Maduro Moros a favore del popolo venezuelano. Ratifichiamo che Repubblica Bolivariana del Venezuela conterà sempre con la solidarietà di Cuba.
Reiteriamo il nostro fermo appoggio al fraterno popolo del Nicaragua e al suo Governo di Riconciliazione e Unità Nazionale, guidati dal Comandante Daniel Ortega, che difendono con coraggio e dignità le loro conquiste di fronte alle minacce d’ingerenza del Governo degli Stati Uniti.
Accompagniamo le nazioni dei Caraibi nel loro reclamo di giuste riparazioni per gli orrori della schiavitù e della tratta degli schiavi.
Appoggiamo il loro diritto a un giusto trattamento speciale e differenziato, indispensabile per affrontare le sfide derivate dal cambio climatico, dai disastri naturali, dall’ingiusto sistema finanziario internazionale e le difficili condizioni che impone la pandemia della Covid-19.
Riaffermiamo che il fraterno popolo di Puerto Rico dev’essere libero e indipendente, dopo un secolo e più di sottomissione al dominio coloniale. Siamo solidali con la Repubblica dell’Argentina nel suo legittimo reclamo di sovranità sulle isole Malvine, Georgie del Sud e Sandwich del Sud e sugli spazi marittimi circostanti.
Reiteriamo l’impegno con la pace in Colombia. Siamo convinti che la soluzione politica e il dialogo tra le parti è la via per realizzarla.
Domandiamo che finisca l’ingerenza estera in Siria con il pieno rispetto alla sua sovranità e integrità territoriale e appoggiamo ugualmente la ricerca di una soluzione pacifica e negoziata alla situazione imposta a questa fraterna nazione.
Reclamiamo una soluzione giusta, ampia, integrale e duratura al conflitto nel Medio Oriente, che passi per la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi usurpati e l’esercizio del diritto inalienabile del popolo palestinese di costruire il suo proprio Stato con le frontiere precedenti il 1967 e con la sua capitale a Gerusalemme orientale.
Condanniamo le misure coercitive unilaterali imposte alla Repubblica Islamica dell’Iran.
Riaffermiamo la nostra invariabile solidarietà con il popolo saharaui.
Condanniamo energicamente le sanzioni unilaterali e ingiuste contro la Repubblica Popolare Democratica della Corea.
Reiteriamo il più forte appoggio al principio di “Una Sola China” e ci opponiamo a qualsiasi tentativo di ledere l‘integrità territoriale e la sovranità della Repubblica Popolare della Cina, come all’ingerenza nei suoi temi interni.
Respingiamo l’intenzione d’estendere la presenza della NATO sino alle frontiere della Russia, l’interferenza nei suoi temi inerenti alla sua Sovranità e all’imposizione di sanzioni unilaterali e ingiuste.
Domandiamo la fine dell’intromissione straniera nei temi interni
della Repubblica della Bielorussia e reiteriamo la solidarietà con il presidente Alexander Lukashenko e al fraterno popolo bielorusso.
Le Nazioni Unite non possono ignorare la lezione in Afganistán. Sono stati necessari due decenni d’occupazione con un saldo di migliaia di morti, 10 milioni di persone sfollate e bilioni di dollari in spese che diventano guadagni del complesso militare industriale, per giungere alla conclusione che non si può prevenire né combattere il terrorismo con le bombe, che l’occupazione lascia solo distruzione e che nessun paese ha il diritto d’imporre la sua volontà a nazioni sovrane.
L’Afganistan non è un caso isolato. Ê evidente che dove gli Sati Uniti intervengono s’incrementano l’instabilità, i morti, la sofferenza, e restano cicatrici inestinguibili.
Signor Presidente:
Ratifichiamo la determinazione di Cuba di continuare ad esporre con chiarezza le sue verità, anche se molestano qualcuno, di difendere i principi e i valori nei quali crediamo, d’accompagnare le cause giuste, affrontare gli abusi, come abbiamo affrontato l’aggressione straniera, il colonialismo, il razzismo e
l’apartheid, e di lottare senza riposo per la maggior giustizia, la prosperità e lo sviluppo dei nostri popoli che meritano un mondo migliore.
Molte grazie GM –Granm Int.)