
Alcuni degli ex militari colombiani coinvolti nell’assassinio del presidente di Haiti, Jovenel Moïse, sono stati addestrati negli USA durante la permanenza delle forze armate del loro paese, come ha confermato il Pentagono di recente.
La polizia haitiana ha informato che l’uccisione di Moïse, perpetrata nella sua residenza nel quartiere Pelerin di Puerto Príncipe, è stata eseguita da un commando armato formato da 28 persone, 26 delle quali di nazionalità colombiana e altre due statunitensi d’origine haitiana.
Il portavoce del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (Pentagono), Ken Hoffman, ha segnalato con un comunicato citato da HISPANTV, che una revisione nelle loro basi di dati sull’’addestramento indica che un piccolo numero di colombiani detenuti avevano partecipato a programmi d’addestramento e educazione militare degli USA.
Hoffman, che non ha aggiunto altri dettagli su questo controllo in corso, ha tentato di giustificare l’addestramento della sua nazione a militari dell’America Latina come un pretesto per promuovere il rispetto dei Diritti umani e del Diritto di Stato e ha detto che questo è accaduto mentre servivano come membri attivi delle Forze Armate della Colombia.
Come in altre opportunità, un articolo pubblicato nel maggio scorso dal portale statunitense The Grayzone, ha informato che per anni le Forze delle Operazioni Speciali degli USA - note come Delta Force - con il fermo sostegno del Pentagono, in Colombia e Guatemala, hanno addestrato i cartelli della droga del Messico.
Un esempio di questo corrisoonde al caso di Los Zetas, i cui membri sono stati preparati nella Scuola delle Americhe (SOA Watch), istituzione per la preparazione militare e ideologica degli Stati Uniti, incaricata di formare squadroni di tortura e morte in tutta l’America Latina durante gli anni ‘70, ‘80 e ‘90. ( GM – Granma Int.)