
Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha chiamato alla pace la mattina di mercoledì 7, condannando energicamente il fatto violento che ha provocato la morte del Presidente della Repubblica di Haiti, Jovenel Moïse.
«Lamentiamo profondamente la morte del Presidente della Repubblica di Haiti, Jovenel Moïse. Condanniamo con forza il fatto violento che ha provocato la sua morte. Inviamo le nostre condoglianze ai familiari e al fraterno popolo haitiano. Chiamiamo alla pace», ha scritto in Twitter il Capo di Stato cubano.
Il presidente di Haiti, Jovenel Moïse, è stato assassinato tra mezzanotte e l’alba in un attacco armato, ha informato la televisione Russia Today.
Il primo ministro interino del paese, Claude Joseph, ha confermato la notizia attraverso un comunicato.
Verso le una di notte un gruppo d’individui ancora sconosciuti «alcuni dei quali parlavano spagnolo, hanno attaccato la residenza privata del mandatario e lo hanno ferito a morte, indica il documento.
La prima dama, Martine Moïse, è stata ferita da un proiettile durante l’attacco. L’agenzia EFE ha informato che è viva e riceve assistenza in un ospedale di Puerto Príncipe.
Lo ha confermato anche l’ambasciatore di Haiti in Santo Domingo, Smith Augustin, in una conferenza stampa per informare sulla situazione del paese dopo l’omicidio.
Il primo ministro interino e la Polizia Nazionale hanno condannato «questa azione odiosa, disumana e barbara», ed hanno richiamato la popolazione alla calma, affermando che «la situazione della sicurezza nel paese è sotto il controllo» della Polizia e delle Forze Armate.
«Si prendono tutte le misure per garantire la continuità dello Stato e per proteggere la Nazione», assicura il comunicato, concludendoche «la democrazia e la Repubblica vinceranno».
Moïse aveva assunto il governo della nazione nel febbraio del 2017.
«La Nazione è in lutto. Il nostro presidente, sua eccellenza Jovenel Moïse, è stato vilmente assassinato. Le forze oscure che vogliono seminare il caos nel paese non riusciranno a mettere in ginocchio la Nazione.
«Serreremo le nostre fila per preservare la nostra democrazia minacciata», ha scritto il ministro di Giustizia e Sicurezza Pubblica, Rockfeller Vincent, nel suo account di Twitter.
Claude Joseph assumerà il governo interino
Telesur ha informato che il governo del paese sarà assunto ad interim dal primo ministro Claude Joseph che è stato ambasciatore accreditato in Argentina, poi responsabile degli Affari in Spagna. Ha assunto l’incarico di Ministro delle Relazioni Estere nel marzo del 2020. Parla creolo, francese, spagnolo e inglese, si legge nel sito web del Ministero delle Relazioni Estere di Haití.
Il presidente haitiano, Jovenel Moïse, aveva nominato lunedì 5, il dottore Ariel Henry primo ministro del paese, il sesto che occupa l’incarico dall’inizio del suo mandato governativo nel 2017, ha pubblicato Telesur.
In accordo con l’annuncio del mandatario, Henry dovrà « formare un governo aperto che includa le forze vitali della Nazione, dare soluzioni al flagrante problema dell’insicurezza e appoggiare il CEP per la realizzazione delle elezioni generali e del referendum».
Il presidente haitiano aveva assunto il potere nel febbraio del 2017 e il suo mandato è stato marcato dall’indurimento della crisi politica e dall’aumento dell’insicurezza negli ultimi mesi, in una nazione che affronta anche la povertà cronica e disastri natuarali ricorrenti, oltre alla pandemia del coronavirus.
Il magnicidio avviene a meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali e legislative, convocate per il prossimo 26 settembre, alle quali Moïse non poteva presentarsi come candidato, ha segnalato RT.
Nella stessa data il mandatario aveva convocato un referendum per una nuova Costituzione, che contava con le critiche dei suoi oppositori e della comunità internazionale. (GM-Granma Int.)