OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Da Valencia, Spagna, il Movimento Statale di Solidarietà con Cuba, che riunisce 50 organizzazioni, ha appoggiato la III Carovana Mondiale contro il blocco. Altre città spagnole si sono sommate al reclamo. Foto: Facebook ICAP

«Nuovamente le carovane Ponti d’Amore riempiono le strade del mondo per domandare la fine del blocco degli USA contro Cuba.

«Il 29 e 30 maggio, in più di 70 città, si sono sommate le voci delle famiglie cubane per reclamare l’eliminazione del blocco», ha scritto il membro del Burò Politico del Comitato Centrale del PCC e cancelliere della Repubblica, Bruno Rodríguez Parrilla, nel suo account di Twitter.

Poi sè riferito alle espressioni di solidarietà nelle principali città del mondo, nella terza occasione per esigere la fine della criminale politica imposta dagli Stati Uniti a Cuba da sei decenni e che in un solo anno ha provocato perdite di più di 5 570.3 milioni di dollari.

I simpatizzanti con la Rivoluzione Cubana, raggruppati neel piudiverse organizzazionidi solidarietà hanno realiztao reegte conimbarcazini marttime camminate carovane in auto moto e bicilette azioni pubbliche e manifetsazini davanti a sedi diplomatiche delgi statai unit in tuto ilmondo per domandae la fine delle stlità verso lIsola più grande delle Antille

Nell’ambito virtuale, il Forum di Sao Paulo e altre organizzazioni del mondo hanno trasmesso foto e video da varie città, in gran parte pubblicate nell’account di Facebook Siempre con Cuba.

In Venezuela, centinaia di motociclisti hanno formato una nutrita carovana nei viali centrali di Caracas, dal Parco dell’Est a Plaza Sucre, nel quartiere di Catia, dove hanno reclamato la fine delle azioni di asfissia economica implementate da Washington.

A Managua, in Nicaragua, la giornata è servita per raccogliere fondi per l’acquisto di siringhe destinate alle vaccinazioni contro la COVID-19, un’altra forma di sfidare il blocco.

Prensa Latina ha informato che una marcia convocata dall’Associazione dei Cubani Residenti in Messico José Martí, e dai movimenti di solidarietà con il popolo cubano, è partita dal Monumento alla Rivoluzione nell’Avenida Juárez, ha percorso il Paseo de la Reforma sino a giunegere all’Ambascaita degli Stati Uniti vicino alla colonna di El Ángel, in questa capitale.

In Costa Rica è stata diffusa nelle reti sociali una dichiarazione che reclama la fine delle misure coercitive per Cuba, e in Ecuador la Plaza José Martí, ubicata nel centro di Quito, è stata lo spazio scelto per condannare l’assedio di Washington e chiudere la campagna /En tus manos la vida/, iniziativa continentale per l’acquisto di siringhe destinete alle vaccinazioni contro la COVID-19 nell’Isola.

Il 29 e 30 maggio in varie città d’Italia: Roma, Milano, Torino, Genova, Savona, Napoli, Livorno e Venezia, sono state organizzate carovane di solidarietà con Cuba. Foto: Facebook ICAP.

Un’azione simile è avvenuta a Città del Guatemala, organizzata dall’Associazione José Martí, che si dispone ad inviare all’Isola 46 000 siringhe, nell’iniziativa chiamata Amor y virtud; Pueblo a pueblo.

In Italia, le azioni sono inziate sabato 29 maggio, principalmente, nelle città di Crema in Lombardía, dove una brigata di medici cubani ha combattuto la COVID-19 nel 2020. La domenica sono state realizzate attività a Torino, Venezia e Padva, convocate dall’Associazione Nazionale d’ Amicizia Italia-Cuba, e da altre associazioni amiche dell’Isola, con attività in 30 città del paese.

La Spagna ha mobilitato con il Movimento Statale di Solidarietà con Cuba, formato da 50 organizzazioni nelle città di Siviglia e Barcellona.

A Siviglia la Plaza Playa de Isla Canela e il Parco del Alamillo sono stati testimoni di manifestazioni pubbliche per la pace e contro l’imperialismo, mentre in Plaza Catalunya, a Barcellona, è stato installato un sito per gare fotografie collettive d’appoggio a Cuba.

Nel Fiume Bilbao c’è stata una regata terminata con una manifestazione nell’imbarcadero della Plaza Pío Baroja.

Il sito web Cubainformación ha riportato che a Malaga, c’è stata una manifetsazine simile conclusa davanti alla delegazione della Giunta dell’Andalusia, nell’ Alameda Principale.

L’Associazione di Amicizia Berlino-Cuba ha organizzato una biciclettata dall’Ambasciata dell’Isola a quella degli USA, che ha percorso la centrale Porta di Brandenburgo.

A Bruxelles, i partecipanti sono andati per la terza volta in due mesi nella famosa spianata del Atomium per reiterare il loro appoggio al paese dei Caraibi, mentre ad ambere i manifestanti sono andati in Piazza Groenplaats, dove c’è l’imponente cattedrale gotica della città.

Nelle città turche di Istambul, Izmir e Ankara, gli attivisti hanno partecipato a mitings e hanno organizzato una sfilata di biciclette.

Inoltre è stata organizzata una carovana di automobili ad Auckland, in Nuova Zelanda, e in Brisbane, Australia.

L’account in Twitter dell’Ambasciata di Cuba negli Stati Uniti ha pubblicato videos e immagini di centinaia di cubani con messaggi al presidente Joe Biden perché elimini le 240 sanzioni imposte dal suo predecessore Donald Trump, che hanno indurito il blocco.

Uno dei messaggi dice: «La politica del blocco economico, commerciale e finanziario contra Cuba genera la condanna di vari settori della società statunitense e di numerose personalità e organizzazioni nel paese: No Más Bloqueo», e lo accompagna una foto con un cartello in inglese di condanna del criminale assedio economico, commerciale e finanziario.

Lì i gruppi Ponti d’Amore e il Movimento Anti-Blocco a Cuba (NEMO) hanno pubblicato videos delle manifestazioni pubbliche nelle quali si è reclamata la normalità delle relazioni tra i due paesi, l’apertura totale delle ambasciate e la ripresa delle documentazioni consolari.

Inoltre si chiede l’eliminazione delle proibizioni degli invii delle rimesse a Cuba e l’autorizzazione per far sì che linee aeree statunitensi possano atterrare in tutti gli aeroporti dell’Isola.

Ugualmente, il sito web Cubamirex ha informato sulle azioni pubbliche a Puerto España, in Trinidad y Tobago, con registrazioni di audio e spiegazioni dei danni provocati dal blocco in sei decenni, che sono di 144 413 milioni di dollari e danneggia tutti i settori della società cubana.

Ha anche riportato le azioni realizzate in Senegal, con un percorso del strade principali della capitale, con camion con parole d’ordine e manifesti di condanna della genocida politica statunitense. A Luanda è stata resa pubblica una Dichiarazione a nome dell’Associazione della Comunità dei Cubani residenti in Angola, firmata da professionisti laureati a Cuba e da altri gruppi solidali.

Nelle reti sociali si sono immagini pubblicate in Cina, Irlanda, Botswana, Sudafrica, Tunisia, Nuova Zelanda, Brasile, Australia e città come Milan, Barcellona e Perth. È stato un fine settimana mondiale con Cuba e contro il Blocco. (GM – Granma Int.)