
A partire dal 2004, il Consiglio Nazionale di Sicurezza, la CIA, la NED, la Usaid, il Pentagono, il Dipartimento di Stato, la Sezione d’Interesse degli Stati Uniti a L’Avana, le agenzie della comunità d’intelligenza, e altre forze dell’impero furono lanciate contro l’Isola, operando assieme per realizzare la missione di far crollare una volta per tutte la Rivoluzione cubana.
Realizzando questo proposito, l’Istituto Repubblicano Internazionale (IRI) svolge ancora un ruolo importante.
Il Programma Cuba, di questa organizzazione della destra statunitense, stabilì che «le nuove iniziative aiutano a sviluppare la capacità delle reti nella società civili che vogliono il cambio e aumentano il numero di persone in Cuba con inclinazione a partecipare alle attività della dissidenza».
Leggiamo quello che dice George W. Bush nel suo famoso piano per Cuba: «Giungere alla gioventù cubana rappresenta una delle opportunità più significative per partecipare alla fine del regime».
Il documento dell’Istituto Repubblicano Internazionale, /Accelerare la transizione alla democrazia in Cuba, mostra preoccupazione per il fatto che il Governo cubano sta riducendo la sua dipendenza, in risorse degli USA.
«In particolare, Cuba sta cercando di passare tutti i suoi softwars verso sistemi basati in Linux, per evitare la dipendenza dei prodotti di Microsoft che, anche se tecnicamente proscritti per il blocco, sono onnipresenti».
In particolare gli USA mostrano una grande inquietudine per lo sviluppo che Cuba può realizzare in materia di sicurezza informatica e tutto quello che può significare un freno per i loro piani di sovversione interna.
Per impedirlo, orientano la distribuzione in maniera accelerata di softwars e hardwars per uso delle loro reti interne.
Con il finanziamento assegnato dal Burò di Democrazia, Diritti Umani e Lavoro del Dipartimento di Stato, l’Istituto aveva iniziato nel 2010 un progetto di ricompilazione di softwars, riferimenti, notizie, siti web, portali e risorse informative, con il proposito de copiarli in un porto usb portatile e garantire il loro facile accesso.
Fu il risultato di un’iniziativa chiamata CiberLibre.
I programmi selezionati soprattutto per reti di giovani e adolescenti cubani, includono softwars per accedere a internet «in forma sicura», che non sono individuabili dai servitori cubani.
Il documento del IRI segnala che «l’accesso a internet diventa sempre più importante per il programma… andiamo a valutare il bilancio in questo senso e a formulare raccomandazioni alla USAID con prospettive più chiare a lungo tempo».
La CIA ha analizzato, come priorità numero uno, di creare reti d’accesso a internet in Cuba, sempre più estese e con attivisti meglio preparati ed ha incaricato il IRI d sviluppare strategie, «organizzazioni giovanili» associate a questo Istituto in Cuba, per far sì che siano meglio comprese, abbiano una maggior rappresentazione e ricevano più appoggio della popolazione, con l’obiettivo di rinforzare la sua credibilità e capacità come organizzazioni della società civile».
Come parte di questi progetti sovversivi hanno tentato d’introdurre nell’Isola strumenti dell’ultima generazione da utilizzare nelle reti preparate da loro.
L’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e le comunicazioni (TIC) costituisce una priorità del nemico nel suo lavoro di sovversione interna, soprattutto nei piani concepiti contro la gioventù Hanno fretta perché, come loro stessi riconoscono, la Rivoluzione considera la conoscenza delle TIC un elemento fondamentale per lo sviluppo e la difesa nazionale. (GM – Granma Int.)