OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Il 27 e il 28 marzo scorsi si è svolta la prima carovana mondiale contro il blocco imposto a Cuba.

Dai cinque continenti, organizzazioni solidali e di residenti all’estero avevano convocato concentrazioni in automobile, moto, biciclette ed avevano realizzato incontri in maniera fisica o virtuale per spiegare ai concittadini l’impatto del blocco e delle 240 sanzioni ordinate dall’amministrazione di Donald Trump, nessuna delle quali è stata eliminata da Joe Biden.

Ora, giusto un mese dopo, nuovi paesi si sommano a questa iniziatva che di nuovo è guidata da Cuba, storica leader nella difesa di tutto quello che danneggia il suo popolo.

Villa Clara e Las Tunas sono state sedi delle carovane cubane contro il blocco. Alle 9:00 e alle 10:00 rispettivamente, sono cominciati i movimenti nelle due città.

Domenica 25 abbiamo marciato in rappresentazione di tutti i cubani perchè abbiamo memoria e sappiamo quanto dolore hanno provocato al popolo cubano 60 anni d’assedio imperiale, perché la maggior parte della popolazione è nata ed è cresciuta bloccata, perchè abbiamo dignità sufficiente per non permettere che continui il tentativo di genocidio che pretende di farci arrendere per fame e necessità.

In bicicletta, moto, monopattini e altri veicoli, abbiamo osservato molti giovani che in questa maniera hanno espresso il loro ringraziamento alle nazioni sommate alla mega carovana mondiale.

A L’Avana, una bella regata e un murale gigante sono state due delle iniziative più notevoli con le quali è stato salutato l’attivismo globale.

Piccole imbarcazioni sono emerse nel malecon avanero per tessere il ponte di solidarietà, mentre da calle Reina, a un lato dell’Istituto di storia, l’artista Miriannys Montes de Oca dava gli ultimi tocchi a un murale gigante, in cui un bambino riflette con il suo sguardo gli effetti della politica degli USA sul popolo cubano.

DOMANI SARANNO MILIONI

L’Europa, di nuovo, è stata una delle regioni del mondo tra le più attive, giudicando la quantità di azioni e i messaggi pubblicati.

L’Italia, per esempi ha programmato una ricca agenda che ha compreso attività pubbliche nei parchi, per rendere omaggio a José Martí e nelle piazze, dove gruppi solidali hanno chiesto l’eliminazione di questa politica aggressiva ed hanno segnalato la solidarietà medica cubana che ha combattuto la COVID-19 in quasi la metà del mondo.

La campagna UnBlockCuba, in Germania, ha invitato a riunirsi davanti all’ambasciata statunitense per esigere la fine delle aggressioni Azioni similari sono state organizzate a Francoforte, Dusseldorf, Bonn, Monaco, Brema, Bielefeld, Amburgo, Schwerte, Chemnitz, Dresda,

Lipizza e Stoccarda.

Spagna, Belgio, Francia, Serbia, Irlanda, Regno Unito e Russia, sono state ugualmente sedi di questo tipo de mobilitazione.

Paesi nordici e baltici hanno unito le attività pubbliche a quelle delle reti sociali con messaggi solidali. La Turchia si è mobilitata venerdì 23 per via delle misure della pandemia.

Il sito web /Siempre con Cuba/, specializzato nella divulgazione della solidarietà con Cuba, ha riportato azioni realizzate in Africa, dove i residenti in Burkina Faso, Gambia, Botswana, Sudafrica, Nigeria, Namibia, Benin,

Tunisia, Liberia, Etiopia, Egitto e Angola hanno inviato messaggi d’appoggio alla lotta dei cubani per la loro sovranità.

Sono state realizzate attività anche in Canada, Messico, Venezuela, Belice, Panama, Repubblica Dominicana, Ecuador, Uruguay, Argentina, e in altre nazioni americane.

LA MEGACAROVANA, ANCHE NEGLI STATI UNITI

Lianys Torres Rivera, a capo della Missione di Cuba negli USA, ha pubblicato nel suo account di Twitter che questa politica è stata denunciata in 13 Stati e 21 città degli Stati Uniti.

Cittadini cubani residenti lì, e statunitensi solidali, hanno domandato il reinizio delle documentazioni consolari, l’eliminazione delle misure imposte da Trump, e che si tolga Cuba della lista dei paesi patrocinatori del terrorismo.

Alabama, Washington DC, Tampa, Indiana, Nuova York e Nuova Jersey sono stati i luoghi più attivi.

A Nuova York, la carovana di auto ha avuto come punto di partenza le vicinanze dell’Edificio degli Uffici Statali di Harlem, uno dei quartieri più umili della Grande Mela, ha riportato Prensa Latina.

Eliminare il blocco è un’urgenza. Ogni anno nelle Nazioni Unite quasi le stesse nazioni che ora partecipano a questa carovana esprimono il loro chiaro voto contro questa politica. Sanno che le restrizioni economiche e la persecuzione finanziaria non sono solo dei fogli di carta, ma colpiscono milioni di famiglie le cui vite, ora ristrette dalla COVID-19 non vedranno interamente soddisfatte le loro necessità, sino a che il blocco non sarà eliminato in maniera assoluta e permanente, ristabilendo la libertà di Cuba di commerciare e svilupparsi senza il freno imposto dalla voracità imperiale. (GM-Granma Int,)