
L’ex presidente Donald Trump, nel suo primo discorso da quando ha lasciato la Casa Bianca lo scorso 20 gennaio, ha insistito nelle sue teorie fantastiche sul furto delle elezioni da parte dei democratici ed ha mantenuto la sua posizione di outsider razzista e anti immigrante.
«In realtà come sapete, (i democratici) hanno appena perso la Casa Bianca, ma è una di queste cose che chissà, chissà. E posso anche decidere di vincerli per la terza volta», ha detto Trump all’inizio del suo intervento di domenica 28 febbraio, nella chiusura della Conferenza d’Azione Politica Conservatrice, a Orlando, in Florida, davanti a un auditorio dove predominavano i suoi seguaci.
L’ex mandatario non ha ancora accettato la sua sconfitta di fronte a Joe Biden, che ha già cambiato molte delle politiche del suo predecessore, includendo quella riferita all’immigrazione, tema che ha provocato la critica del magnate che ha sostenuto un puro razzismo, com’è abituale in lui nei suoi discorsi.
«La decisione di Joe Biden di cancellare la sicurezza alla frontiera, ha scatenato da sé una crisi di giovani migranti che sta arricchendo i contrabbandieri, i cartelli criminali e alcune delle persone più malvagie che ci sono nel pianeta», ha detto.
L’attuale amministrazione democratica ha presentato al Congresso un progetto di riforma migratoria che offre la possibilità di una via alla cittadinanza per milioni d’illegali senza documenti.
In relazione alle divisioni interne tra i repubblicani e la possibilità che è stata insinuata in varie opportunità della creazione di un nuovo partito, l’ex inquilino della Casa Bianca ha sostenuto che: «Continuano a dire, che si sta formando un nuovo partito. Abbiamo il Partito Repubblicano. Si riunirà e sarà più forte che mai. Non voglio formare un nuovo partito, questa e una notizia falsa», ha sottolineato.
Senza dubbio alla fine del suo interventi ha attaccato duramente i legislatori e i leaders della fazione che hanno detto pubblicamente qualcosa contro di lui.
Nessuno si aspettava un discorso diverso da quello di domenica a Orlando, ma nella gente resta sempre un apice di speranza nel senno dei gerarchi dell’impero.
Quelli che hanno conservato una minuscola fiducia sono inciampati di nuovo nell’ego sfrenato dell’uomo show, che proclama ad ogni passo, da quando ha «assaggiato il miele del potere», come un antico sovrano assoluto: il potere sono io!
E quindi per queste terre del nord dove, come disse José Martí, «Invece d’irrobustire la democrazia, e salvarsi dall’odio e dalla miseria delle monarchie, si corrompe e si svaluta la democrazia e rinascono minacciosi l’odio e la miseria». (GM- Granma Int.)





