OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Joe Biden eletto mercoledì 20 gennaio presidente No. 46 degli Stati Uniti, per governare il paese nei prossimi quattro anni. Foto: Guetty Images

Washington, la capitale dell’impero, si è svegliata custodita da migliaia di soldati. Il Capitolio dov’è stata realizzata la cerimonia dell’investitura del nuovo mandatario, era circondato da filo spinato; protetto da barricate, somigliava alle immagini di uno dei tanti films di Hollywood in cui terroristi o extra terrestri minacciano il simbolo del potere statunitense.

La cerimonia dell’investitura è stata marcata dalle eccezioni.

Invece dei numerosi invitati abituali a queste cerimonie, solo mille hanno accompagnato Joe Biden e Kamala Harris, e forti misure di protezione contro la Covid-19 hanno caratterizzato la giornata e soprattutto l’assenza del presidente uscente, Donald Trump, fatto che non avveniva dal 1869.

Nel  suo primo discorso come presidente degli Stati Uniti, nel quale hanno abbondato i riferimenti all’eccezionalità di un paese «imprescindibile» nell’egemonia mondiale, Joe Biden ha offerto parole di ottimismo e fede nel futuro immediato della nazione.

«So che parlare di unità può sembrare ad alcuni una tonta fantasia in questi giorni. Le forze che ci dividono sono profonde e reali, ma non sono nuove», ha indicato  Biden che si è riferito ai milioni di posti di lavoro perduti, alle centinaia di migliaia di negozi chiusi, agli sfratti e alla necessaria giustizia razziale ferma da 400 anni.

I uno di momenti più applauditi del suo discorso, il mandatario ha definito la situazione attuale come «guerra incivile» ed ha chiamato a difendere i valori della fondazione della nazione.

L’ex presidente Barack Obama in un tuit ha inviato un messaggio al mandatario eletto  Joe Biden, poche ore prima della cerimonia nel Capitolio: «Questo è i tuo momento», ha scritto Obama.

Intanto, dopo due mesi senza accettare i risultati delle elezioni del 3 novembre, il presidente saliente Donald Trump, ha scelto di accomiatarsi dell’incarico con un video di circa 20 minuti nel quale risalta «i successi» della sua amministrazione, tra i quali, incredibilmente, quello che ha chiamato «la costruzione del movimento politico più grandioso nella storia», e ha promesso che in «qualche forma» ritornerà.

Poche ore dopo l’investitura, Joe Biden ha firmato 17 decreti e direttive per mettere in marcia la sua promessa di cambiare con urgenza i quattro anni di politiche sbagliate di Donald Trump.

Tra le più significative, il ritorno degli USA nell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), la proibizione della discriminazione nel lavoro nel governo federale basata su orientamenti sessuali e il ritorno nell’Accordo Climatico di Parigi.
Biden ha la missione di lavare l’immagine danneggiata dalle politiche sbagliate del suo predecessore, di salvare il modello di democrazia statunitense e cercare di unire il paese. Sia chi sia chi occupa il posto nell’ufficio ovale, l’impero per auto conservarsi come sistema cercherà sempre i modi per ricomporsi. (Gm – Granma Int.)