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Asia-Pacifico. Foto: VNA

La Cina è la principale firmataria dell’Associazione Economica Integrale Regionale (RCEP), il maggior trattato di libero commercio del mondo firmato in teleconferenza domenica 15 novembre dai paesi della regione Asia-Pacifico dopo otto anni di negoziati.

Hanno firmato il patto 10 membri dell’Associazione delle Nazioni del Sudest Asiatico (Asean: Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam) e Australia, Cina, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda.

Tutti insieme questi stati rappresentano circa il 30% del Prodotto Interno Lordo Globale e più o meno la stessa proporzione della popolazione mondiale.

Il suo potere poteva essere maggiore ma, come invece si sperava, l’India non ha firmato al termine del XXXVII Vertice della Asean, domenica 15.

Nuova Delhi sostiene che il RCEP non garantisce una bilancia commerciale equilibrata ed esige un maggior accesso al mercato dei beni e dei servizi e la protezione delle suse compagnie contro pratiche sleali.

Le nazioni firmatarie considerano che l’accordo liberalizzerà il commercio mondiale e sarà un meccanismo capace d’evitare le politiche protezioniste nell’uso e in situazioni congiunturali, ma fattibile di ripetizione come nel conflitto commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina.

Di fatto i grandi assenti nel colossale trattato di libero commercio sono gli Stati Uniti, ritirati dai negoziati poco dopo la nomina presidenziale di Donald Trump.

Poco dopo la cerimonia del RCEP, vari capi di Stato e di Governo dei paesi associati firmatari hanno espresso la loro compiacenza ed hanno affermato che si potrà dare un forte contributo al recupero economico delle loro nazioni e del gruppo una volta vinta la pandemia della COVID -19.

Dopo le firme, realizzate in maniera virtuale, il primo ministro del Vietnam, Nguyen Xuan Phuc, ha assicurato che l’accordo contribuirà ad accelerare la costruzione della comunità Asean e alla prosperità dei suoi soci.

Il RCEP, ha detto, costruirà le basi per un nuovo periodo di cooperazione integrale e a beneficio di tutti i firmatari a lungo tempo. Si spera che il trattato sia attivato il prossimo anno o agli inizi del seguente. (EFE/ Prensa Latina/ GM – Granma Int.)