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La ONU prevede un aumento delle malattie trasmesse dagli animali agli umani. Foto: Rusia Today

Nel mezzo della pandemia del nuovo coronavirus, la cui origine animale non genera dubbi nella comunità scientifica, La ONU ha appena pubblicta00 una lunga relazione con la messa a fuoco per la prevenzione dei focolai delle malattie zoonotiche che si trasmettono dagli animali agli umani.

I fattori principali che provocano la loro apparizione sono antropogenici e variano dall’intensificazione insostenibile dell’agricoltura, l’espansione delle infrastrutture e l’urbanizzazione, l’aumento degli sfollamenti, il trasporto e la domanda di proteine animali sino al cambio climatico.

Lo sfruttamento umano delle risorse naturali e delle specie distrugge gli habitat naturali degli animali e ci pone a contatto più strettamente con i rappresentanti della fauna, che sono riserve naturali di molti virus e batteri che possono essere estremamente pericolosi per la gente, com’è avvenuto con la COVID- 19.

Il nuovo coronavirus non è l’unico esempio delle malattie zoonotiche, la cui propagazione tra la popolazione si è intensificata con il contatto umano.

Altre malattie di questo tipo includono l’ebola, MERS, il virus del Nilo Occidentale, la febbre della valle del Rift, zika o la peste bubbonica, infezione registrata con un nuovo focolaio all’inizio del mese di luglio in Mongolia, dopo che due persone hanno mangiato carne di marmotta cruda.

POSSIAMO ASPETTARCI UN FLUSSO COSTANTE DI QUESTE MALATTIE

«La scienza è chiara: se continuiamo a sfruttare la vita silvestre e a distruggere i nostri ecosistemi, possiamo aspettarci un flusso costane di queste malattie trasmesse dagli animali agli umani, nei prossimi anni», ha avvertito la direttrice esecutiva del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (PNUMA), Inger Andersen.

«Pandemie come quella provocata del focolaio della COVID-19 sono un risultato prevedibile e pronosticato per la forma in cui l’essere umano ottiene e coltiva alimenti, commercia e consuma animali, e altera l’ambiente», riassume la relazione della ONU.

«Dato che un solo focolaio di zoonosi può rappresentare un costo mondiale di vari bilioni di dollari USA, la prevenzione è un’opzione molto più vantaggiosa del’azione», conclude. (RusiaToday/ GM – Granma Int.)