OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Non è da umani disegnare l’isolamento al suolo a coloro che non hanno tetto. Foto: AFP

Fa male leggerlo: gli Stati Uniti superano i 130.000 morti per la COVID-19.

I media segnalano la notizia con grandi titoli, la segnalano con distacco statistico, ma dietro a questi numeri io non riesco a identificarmi con il freddo dato né con l’impassibile infografia; vedo sogni troncati, famiglie che soffrono, sento in me il vuoto che si vive oggi in molti luoghi.

Chissà forse perchè la memoria è un mistero, rapidamente ricordo senza viverlo quel cielo pieno di stelle che Huckleberry Finn sdraiato al suolo ammirava grazie alla magia di Mark Twain. Penso nell’irripetibile della vita a quanto sono piccoli gli esseri umani.

Ho cominciato ad amare gli USA grazie a Twain; voglio dire la gente calma e volenterosa di questo popolo che riesco a differenziare molto bene dal mostro imperiale che ci disprezza.

Alcune volte anch’io sono stato Tom Sawyer, e ho navigato per il Mississippi e mi sono visto nei campi di cotone quando il sudore bagnava le spalle purpuree

Chissà forse per questo io, contadino di montagna, così come il Son, la Decima e il Punto cubano, ho imparato ad amare il foxtrot, il jazz e il rock meridionale e sentire vicini quelli che John Fogerty, nella sua canzone Proud Mary, chiama «la gente molto solidale del fiume».

Come siamo giunti a un tale disastro. Certamente, il maneggio dell’epidemia non poteva essere peggiore. Quanta irresponsabilità da parte del presidente DonaldTrump!

Ora possiamo fare un inventario delle sue brutalità: ricordare per esempio la banalizzazione del pericolo, il ritardo nella decisione di misure di contenzione, la furibonda fretta per riaprire l’economia.

ma si tratta solo di Trump? A soli 18 anni e senza conoscere ancora gli Stati Uniti, Martí scrisse: «Le leggi americane hanno dato al Nord un alto grado di prosperità e lo hanno elevato anche al più alto grado di corruzione. Lo hanno assoggettato al denaro per farlo prospero. Sia maledetta la prosperità a questo prezzo!».

Mentre scrivo, al mio PC giungono altre notizie e altre statistiche che danno fede di quanto avvisava Martí.

Secondo il Centro di Controllo e Prevenzione delle Malattie degli USA citato dal The Time, in questo paese i negri hanno tre volte più probabilità di contagiarsi con il coronavirus dei Bianchi e una doppia probabilità di morire.

Alcuni esempi: In Nuova Jersey, nella contea di Ocean, si registrano 140 casi per ogni 10 000 persone tra la popolazione negra, di fronte ai 78 tra la bianca.

In Alabama, sono 136 casi su 10 000 nella comunità negra, contro i 44 della bianca: tre volte di più! In Mississippi, nella piccola contea di Yalobusha, la popolazione negra ha registrato sette volte più casi infezione che nei bianchi.

«I nordamericani pospongono il sentimento all’utilità», ci disse Martí in quegli appunti giovanili; ma oggi io ricordo i sentimento nelle parole di /Blues Man/ (uomo triste), una canzone di BB King, questo mito della musica negra del Mississippi: «Io ho viaggiato molte miglia e sembra che il mondo mi vuole disprezzare perchè sono un /bluesman/; ma sono un uomo buono, capitelo. Sono andato alla stazione degli autobus e ho guardato sulla parete: il mio denaro era troppo poco non potevo andare da nessuna parte. Sono un /bluesman/, ma un uomo buono. Capitelo». (GM – Granma Int.)