
Nell’ambito della campagna nazionale di diffusione “Contigo en la distancia” della Segreteria di Cultura del Messico, questo martedì sono stati pubblicati dati sulle vestigia di un naufragio di più di 200 anni fa sulle coste di Quintana Roo (Yucatán) nei Caraibi messicani, ha informato Telesur.
Il relitto “Manuel Polanco”, chiamato così in onore del pescatore che lo ha ubicato e che ha informato la Vice Direzione d’Archeologia Subacquea (SAS) dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH), è il número 70 registrato nella Riserva della Biosfera del Banco Chinchorro.
Secondo gli investigatori sono i resti di un veliero inglese che naufragò tra il XVIII secolo e gli inizi del XIX sulle coste di Quintana Roo (Yucatán) nei Caraibi messicani, la cui storia di più di 200 anni fa è stata ricostruita partendo dal ritrovamento di un’ancora che i marinai allora lanciarono in mare con l’intenzione d’agganciarsi a una barriera di scogli, in un ultimo sforzo per evitare la catastrofe.
Laura Carrillo Márquez, investigatrice della SAS e responsabile del Progetto Banco Chinchorro, ha realizzato la prima giornata d’ispezione con l’obiettivo di registrare la scoperta con due sessioni d’immersioni subacquee e la localizzazione nel GPS del relitto, con un’ispezione generale di questo.
I resti del veliero «si trovano direttamente sulla scogliera dove la corrente marina è forte», ha spiegato Carrillo, e il relitto si trova a due tre metri dalla superficie e questo ha disintegrato il materiale organico del casco di legno con il passare dei secoli.
L’informazione del INAH informa che quando terminerà la contingenza sanitaria per il nuovo coronavirus in Messico, si realizzerà la seconda tappa del lavoro, per far sì che gli archeologi subacquei possano tornare nel luogo e preparare piani approfondire le caratteristiche dell’area e prendere mostre per investigare le date. (Telesur/ GM – Granma Int.)