
Una delegazione della corporazione Cuba Ron ha presentato il 22 novembre a Parigi due dei suoi prodotti più prestigiosi, al punto di concludere il negoziato con un’impresa francese che sarà incaricata della distribuzione della marca
Cubay.
Il presidente del gruppo cubano, Juan González, ha spiegato a Prensa Latina che questa sarà la terza marca dell’Isiola che si commercia a livello internazionale dopo la recente creazione di un’impresa mista con la britannica Diageo per la vendita del Rum Santiago, e l’accordo da 25 anni con la Pernod Ricard per la vendita del Havana Club.
González confida nella forza e nell’investimento di queste imprese distributrici per far sì che i nuovi prodotti ottengano il riconoscimento internazionale meritato, come avvenne nel suo momento con Havana Club ed ha ricordato che attualmente questa è la marca più apprezzata di Cuba.
Poi ha segnalato il buon livello del rum cubano anche nella produzione standard sottostimata per troppo tempo ed ha chiarito che c’è stato un miglioramento notevole della qualità, che è sempre stata alta e un miglioramento molto importante del riconoscimento.
In relazione al rum con un lungo invecchiamento, ha segnalato il sigillo personale che imprimono i maestri del rum e i processi naturali d’invecchiamento che in occasioni superano i 20 anni; questo è un grande lavoro per ottenere “queste meraviglie” e giustifica il prezzo elevato.
«La qualità è un congiunto di fattori, con la gente che interviene nei processi, perchè chi beve questi prodotti di alta qualità è molto esigente e comprare questi rum che sono un elemento culturale, è come comprare un’opera d’arte», ha spiegato.
González, accompagnato dai maestri del rum César Martí e Salomé Alemán, ha ricordato che tutti gli aspetti della fabbricazione e i processi di miscelazione e invecchiamento si trasmettono da maestro e discepolo da 150 anni.
La maestra Alemán ha sottolineato l’importanza del suo gruppo, unicamente dieci persone in tutta Cuba, e ha segnalato che:« Il lavoro dei maestri in Cuba è multifacetico e integrale a differenza di quello che accade in altri paesi, perché siamo responsabili della selezione della materia prima, la fermentazione, la distillazione, l’invecchiamento, le miscele e la creazione di un fondo di riserve a lungo tempo».
«Sappiamo fare un rum come ci hanno insegnato i nostri predecessori e conduciamo i nostri gruppi tecnicamente, senza essere dirigenti, grazie alla capacità di guida guadagnata col rispetto e la fiducia dimostrati», ha aggiunto.
Ugualmente ha risaltato la passione e l’impegno dei maestri che aggiungono la loro impronta e un margine personale e questo li trasforma in artisti che maneggiano decine di sapori e aromi naturali, grazie a una popolazione di barili abbastanza ampia per permettere di fare meraviglie nell’ora di creare un nuovo rum, ha detto ancora. (PL/GM – Granma Int.)