Il Governo del Messico ha concesso lunedì 11 asilo politico a Evo Morales
Ayma, dopo il colpo di Stato che ha provocato le sue dimissioni dalla presidenza della Bolivia, dopol’ondata violenta perpetrata da gruppi dell’opposizione che non hanno accettato i risultati delle elezioni del 20 ottobre scorso, e la pressione delle Forze Armate e della Polizia.
Il segretario delle Relazioni Estere degli Stati Uniti del Messico, Marcelo Luis Ebrard, ha spiegato alla stampa d’aver ricevuto una telefonata da Morales Ayma «con la quale ha risposto al nostro invito ed ha sollecitato verbalmente e formalmente asilo politico nel nostro paese».
Un comunicato emesso dalla Cancelleria messicana riferisce che questa nazione «ha deciso di concedere asilo politico al signor Evo Morales, per ragioni umanitarie e in virtù della situazione d’urgenza che sta affrontando la Bolivia, dove la sua vita e la sua integrità corrono pericolo».
Nella notte di lunedì 11 si è saputo che Evo Morales si trovava in un aereo del Governo del Messico, inviato per assicurare il suo trasferimento sicuro in questo paese.
«Fratelli e sorelle parto per il Messico e ringrazio per l’accoglienza di questo governo fraterno che ci ha offerto asilo per proteggere la nostra vita. Mi fa male abbandonare ilpaese per ragioni politiche ma starò sempre al corrente. Presto tornerò con più forza e più energia», ha pubblicato in Twitter Morales Ayma.
Il Ministero degli Esteri del Perù ha informato che, su richiesta del Governo del Messico, ha concesso il permesso di sorvolare e rifornire di combustibile nella nazione sudamericana un aereo ufficiale messicano per trasferire Evo.
Domenica 10, Marcelo Luis Ebrard ha confermato attraverso il suo account di Twitter che il suo paese ha ricevuto 20 personalità dell’esecutivo e del legislativo della Bolivia nella residenza ufficiale a La Paz, in conformità con le tradizioni d’asilo e di non intervento. (GM – Granma Int.)





