
Il Cancelliere cubano, ha spiegato che negli ultimi mesi il governo di Trump ha intrapreso una scalata per non far arrivare combustibili a Cuba. Il suo obiettivo è danneggiare l’economia ed anche il benessere della famiglia cubana.
Gli Stati Uniti sì che sono responsabili, ha aggiunto.
Sono state ristrette le rimesse, è stata ridotta la concessione dei visti, sono proibiti gli attracchi delle navi da crociera e i voli diretti a Cuba, sono stati cancellati i contratti sportivi e le attività di promozione commerciali.
Gli Stati Uniti sì che sono responsabili, ha risaltato.
Con una campagna di calunnie, politici e funzionari statunitensi hanno diffamato il programma medico cubano che offre appoggio ad altri paesi.
L’ambasciatrice degli USA manipola volgarmente la dichiarazione universale dei diritti umani, ha segnalato.
Il cancelliere cubano ha spiegato che non esiste famiglia cubana che non soffra le conseguenze del blocco. I bambini malati non hanno accesso agli apparecchi medici prodotti da compagnie degli USA.
Il blocco rende impossibile l’accesso a medicinali nuovi per il trattamento del cancro, prodotti da compagnie statunitensi.
Gli Stati Uniti sì che sono responsabili, ha risaltato.
Qualcuno può credere che il governo statunitense vuole appoggiare Cuba?
La delegazione degli Stati Uniti dovrebbe spiegare in questa Assemblea le misure che impone per le transazioni cubane.
Il positivo ed efficace modello cubano assicura ai cubani l’uguaglianza delle opportunità e la giustizia sociale, nonostante l’ostilità e le sanzioni.
Il governo statunitense non ha autorità morale per parlare di diritti umani.
Il funzionario cubano ha detto che negli USA ci sono 2,3 milioni di persone private della libertà e in un anno si arrestano almeno 10.5 milioni di persone.
Per mancanza di un’assistenza adeguata muoiono di cancro centinaia di persone.
Separano le famiglie, arrestano genitori e bambini alle frontiere ed espellono i migranti. Mantengono illegalmente molti prigionieri per un tempo indefinito nell’illegale base navale di Guantánamo.
Più d mezzo milione di cittadini negli USA dormono per le strade.
28.5 milioni di cittadini mancano di previdenza sociale e con le misure annunciate si priveranno di questa milioni di persone con le entrate più scarse.
L’uguaglianza di opportunità negli USA è una chimera.
Le donne guadagnano l’85% degli uomini e ci sono denunce generalizzate per moleste sessuali. C’è anche una forte differenza nel tasso penitenziario.
Gli Stati Uniti violano i diritti umani in forma sistematica, flagrante e di massa. La loro amministrazione è firmataria solamente del 30% degli strumenti giuridici internazionali e non riconoscono il diritto alla pace e allo sviluppo, nemmeno di bambine e bambini.
Non riconoscono che il blocco a Cuba viola anche i diritti umani dei cittadini statunitensi. Cuba è la sola destinazione proibita al mondo per loro.
Nell’ultimo anno l’Ufficio dei Controlli degli Attivi Stranieri (OFAC) e altre entità hanno imposto multe a entità di vari paesi e a decine di banche straniere che sono state limitate o hanno interrotto le loro relazioni con Cuba.
Le persone a loro volta sono vittime del blocco.
Rodríguez Parrilla ha denunciato che l’essenza del blocco è violare il diritto alla libera determinazione e decenza della nazione cubana.
Questa normativa stabilisce la presunta priorità della legge e della giurisdizione degli Stati Uniti su terzi paesi e ignora i postulati della Dichiarazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace.
Il ministro cubano ha allertato che non tutti accettano la restrizione extra territoriale dell’amministrazione statunitense
Un giudice de L’Aia ha emesso una sentenza favorevole a un impresa in Curazao contro un’impresa olandese sussidiaria di una statunitense.
La sentenza permette di continuare e rifornire Cuba e questo mette in evidenza che esistono leggi antidoto e metodi nella OMS per affrontare il blocco contro Cuba.
Da anni, ha dichiarato Bruno il blocco costituisce un elemento essenziale d’ostacolo alle aspirazioni di benessere individuale e per lo sviluppo del paese.
Rappresenta un freno al Piano di Sviluppo 2030 e al compimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Le restrizioni sui viaggi hanno raggiunto la durezza del settroe statale dell’economia.
Questa Assemblea ha reiterato in molte occasioni la sua condanna alle misure coercitive unilaterali contro una decina di paesi, tendenza accentuata con l’attuale governo statunitense. Ma come disse Fidel nel 5º anniversario della ONU da questo stesso podio : «Dobbiamo aspirare a un mondo senza blocchi che uccidono bambini, donne e anziani come bombe silenziose».
«Vogliamo un mondo senza egemonismo, senza armi nucleari, senza interventismi, senza razzismo, senza odio nazionale né religioso, senza oltraggi alla sovranità di nessun paese, senza modelli universali che considerano le tradizioni e la cultura di tutti il componenti dell’umanità, senza crudeli blocchi che uccidono uomini donne, bambini, giovani e anziani come bombe atomiche silenziose».
Il cancelliere ha denunciato la nuova versione della guerra fredda stabilita dall’amministrazione di Trump, così come la presenza di basi militari nella regione.
Come ogni anno ha letto ai presenti la definizione della politica di blocco concepita nel memorandum del Segretario di Statao assistente Lester Mallory, del 6 aprile del 1960, dove si proponeva la politica che dovevano sviluppare da allora le amministrazioni nordamericane per liquidare la Rivoluzione Cubana.
Il memorandum di Mallory indicava testualmente: «La maggioranza dei cubani appoggiano Castro (…) Non esiste un’opposizione politica effettiva (…) L’unico modo efficace per fargli perdere l’appoggio interno (al governo) è provocare disgusto e delusione, con l’insoddisfazione economica e la penuria. (…) Dobbiamo mettere in pratica rapidamente tutti i modi possibili per debilitare la vita economica (…) negando a Cuba denaro e rifornimenti con il fine di ridurre i salari nominali e reali, con l’obiettivo di provocare fame, disperazione e il crollo del governo».
La rappresentante degli Stati Uniti offende questa Assemblea con il linguaggio che usa riferendosi al Venezuela, al quale esprimiamola nostra costante e invariabile solidarietà, ha detto il cancelliere ed ha ripetuto che «né le minacce, né i ricatti ci strapperanno la minima concessione politica».
Cuba non rinuncia al dialogo con gli Stati Uniti a patto che si riconoscano le differenze tra i due paesi.
Il cancelliere ha citato il Generale d’Esercito Raúl Castro, Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba, che il 10 aprile scorso, nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare di Cuba, ha detto: «Nonostante il suo immenso potere,
l’imperialismo non possiede la capacità di affossare la dignità di un popolo unito, orgoglioso della sua storia e della libertà conquistata a forza di tanto sacrificio».
Cuba riconosce l’abisso etico e politico che esiste tra il popolo statunitense e il suo governo, e farà il possibile per sviluppare i profondi vincoli che uniscono i nostri popoli, ha concluso il ministro cubano, che ha ringraziato profondamente tutti coloro che hanno appoggiato la Risoluzione.
Bruno Rodríguez ha chiuso con una frase del Presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, del 10 Ottobre: «Ci aspettano giorni intensi e di sfida, ma nessuno ci toglierà la fiducia nel futuro che dobbiamo ai nostri figli nella Patria che i nostri padri hanno guadagnato eretti». ( GM – Granma Int.)