
I dipartimenti di Stato e dell’Energia dell’Amministrazione di Donald Trump hanno valutato i piani per evacuare 50 armi nucleari tattiche che gli Stati Uniti tengono immagazzinate nella base aerea di Incirlik, in Turchia, ha informato il quotidiano The New York Times.
Le persone coinvolte nella decisione al rispetto si rendono conto che il ritiro potrebbe porre fine all’alleanza turco – statunitense, ma mantenerle lì sarebbe perpetuare una vulnerabilità nucleare che si doveva eliminare anni fa.
Il tema è stato dibattuto silenziosamente nel mezzo delle tensioni sorte tra i due Stati per via dell’operativo di guerra che il presidente turco sferra nel nord della Siria.
L’agenzia Russia Today riporta che veicoli blindati dell’Esercito della Turchia hanno superato al frontiera con la Siria vicino alla città di Akcakale, respinti dall’esercito siriano.
Un mese fa il presidente Recep Tayyip Erdogan ha rivendicato le proprie ambizioni nucleari e ha detto parlando con i suoi partitari che non può accettare che si proibisca alla Turchia d’avere armi nucleari proprie, perché non c’è nazione sviluppata nel mondo che non le ha.
Recentemente, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mark Esper, ha promesso di visitare prossimamente Bruxelles per fare pressione sugli alleati della NATO, perchè prendano misure diplomatiche ed economiche collettive e individuali in risposta alle azioni della Turchia in Siria Secondo l’agenzia russa, l’Amministrazione Trump sta considerando d’imporre alcune sanzioni a Erdogan e al suo gabinetto di fronte all’offensiva turca, e di distruggere l’economia del suo paese alleato. ( GM – Granma Int.)