OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE

Il candidato a presidente che ha battuto Mauricio Macri nelle PASO 2019, Alberto Fernández, ha festeggiato emozionato nel bunker del Frente de todos, i risultati che hanno apportato una differenza di 15 punti.

“Sono sicuro che da oggi gli argentini cominciamo a costruire un’altra storia e voglio ringraziare tutte e tutti coloro che ci hanno dato il voto, impegno della loro fiducia», ha detto Fernández mentre si sentivano in sottofondo le note di “Hay que salir al sol”. Lo hanno accompagnato tutti i candidati che hanno partecipato alla campagna elettorale.

Elezioni. Photo: Internet

«Non veniamo qui a restaurare un regime ma a creare una nuova Argentina che consideri le esperienze migliori, che termini con questo periodo di menzogne e che dia agli argentini un miglior orizzonte per il futuro», ha promesso il candidato che ha ottenuto il 47.32 per cento dei voti contro il 32.28 per cento ottenuti da Macri.

“A quelli che ci hanno mandato a dormire diciamo che loro hanno dormito troppo», ha scherzato alla fine, alludendo al discorso del mandatario, quando ha saputo della sconfitta.

Fernández, che condivide la formula con la ex presidente e attuale senatrice Cristina Fernández de Kirchner, ha spiegato quale sarà la rotta che prenderà il suo governo.

“Credo che finalmente l’Argentina ha ascoltato il messaggio che diceva che a noi importa l’educazione pubblica e che le scuole devono stare in piedi per insegnare ai nostri figli che c’interessa la pubblica università in tutto il paese, per far sì che in qualsiasi angolo della patria i bambini possano studiare; che diceva che le piccole industria che investono e danno lavoro devono essere seguite, attese e appoggiate dallo Stato; che diceva che non crediamo che la miglior forma per progredire è togliere i diritti a coloro che lavorano», ha puntualizzato ringraziando i suoi votanti.

È terminato il concetto di vendetta di crepa. Photo: Internet

Il candidato ha sottolineato che: «partendo da questa notte è terminato il concetto di vendetta, di crepa e di qualsiasi cosa che ci divida; saremo questo paese, lo devo a Stanislao e voi lo dovete ai suoi figli», ha indicato di fronte all’applauso dei militanti lì presenti.

“Si sente, si sente, Alberto presidente”, hanno risposto i suoi seguaci.

«Oggi l’Argentina ha dato un chiaro verdetto, ha detto cambiamo, nel miglior senso possibile. Termineremo con questo periodo e cominceremo a costruirne un altro. Si sono resi conto che il cambio siamo noi e non loro», ha esclamato giocando con il lemma dell’alleanza al governo. (Página 12/ GM – Granma Int.)