Teheran – “Le autorità dell’Iran hanno pianificato di mantenere le restrizioni all’entrata di cittadini statunitensi, come risposta al recente decreto migratorio di Donald Trump”, ha comunicato il viceministro degli Esteri iraniano, Majid Takht Ravanchi.
“Le misure prese come risposta al precedente decreto di Trump sono sempre in vigore. Non è necessario prendere nuove decisioni”, ha aggiunto Ravanchi, citato dall’agenzia Irna.
Il 6 marzo il presidente statunitense Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo che restringe le possibilità d’ingresso negli USA per 90 giorni ai cittadini di sei paesi a maggioranza musulmani: Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen, mentre ha escluso dalla restrizione l’Iraq, incluso nell’ordine esecutivo originale.
Come risposta all’ordine esecutivo originale del 27 gennaio, l’ex presidente dell’ Iran, Mahmud Ahmadineyad, aveva scritto una lettera al leader nordamericano, centrata su questi temi, come il decreto per “Proteggere la nazione dall’entrata dei terroristi straneri negli Stati Uniti” e le loro azioni in Medio Orinete
Nel messaggio, Ahmadineyad ha condannato l’influenza dominante di Washington nelle Nazioni Unite e l’ingerenza degli USA nei temi degli Stati stranieri che, ha scritto, provocano instabilità, guerra, disordine, assassinii e sfollamenti dei popoli.
La politica degli Stati Uniti, ha aggiunto il politico iraniano, deve esprimere rispetto per la diversità dei popoli e delle razze. (Traduzione GM – Granma Int.)