OFFICIAL VOICE OF THE COMMUNIST PARTY OF CUBA CENTRAL COMMITTEE
Photo: Archivo

Due anni dopo la scomparsa dei 43 studenti di  Ayotzinapa, la Procura messicana ha rivelato che i cellulari dei giovani rimasero attivi per settimane e anche mesi dopo i fatti del 26 settembre del 2014.
Gli specialisti della Procura hanno analizzato, processato e interpretato informazioni con le quali è stato possibile stabilire che almeno uno dei poliziotti municipali della comunità di Huitzuco, si era trasferito da questa località al municipio di Iguala  e lo aveva fatto con un telefono cellulare di proprietà di uno degli studenti.
Il Ministero di Giustizia messicano ha anche informato che il FBI sta analizzando distinti materiali in video, soprattutto delle telecamere di sicurezza di Iguala, del giorno in cui si registrarono i fatti.
Quasi due anni dopo la scomparsa dei 43 giovani studenti, il Ministero di Giustizia del paese latinoamericano ha identificato 40 luoghi di ricerca dove potevano essere sepolti i corpi, nei municipi di Iguala e di Cocula.
Le autorità messicane hanno utilizzato la tecnologia Lidar sviluppata in Russia e in Germania per sorvolare le comunità situate attorno alla discarica di Cocula dove, si presume, furono bruciati i corpi.
“Prodotto delle immagini captate sino ad oggi, si stanno interpretando quste comunità  e le abbiamo identificate come possibili delle inumazioni; per questo sarebbe molto importante continuare a lavorare con i familiari, con le vittime dirette per stabilire accordi che permettano d’ispezionare questi luoghi”, ha precisato il titolare dell’Ufficio delle Investigazioni del “caso Iguala” , Alfredo Higuera.
“Come risultato dei lavori abbiamo in una prima fase identificato almeno 40 luoghi a Cocula e Iguala”, ha constatato ancora.  (Traduzione GM – Granma Int.)